Il 12 gennaio arriva in libreria “Ogni giorno come fossi bambina”. Nell’attesa, l’autrice spiega come far convivere l’amore per i figli e quello per la scrittura

1) Prima di tutto, guardiamo in faccia la realtà: una scrittrice che ha dei figli fa probabilmente anche un altro lavoro, con il quale si guadagna il pane. E allora, il primo consiglio è resistere! Non bisogna rinunciare a scrivere, ma nemmeno abbandonare altre attività dietro ai sogni di gloria.

 

2) In genere si scrive in casa, ma per quanto è possibile bisognerebbe dividere bene gli spazi e i tempi da dedicare a scrittura e famiglia. Persino chi vuole scrivere per i bambini (non è il mio caso ma penso sia così), non dovrebbe lasciare che tutto ruoti intorno ai suoi bambini.

 

3) Se si ha la fortuna di condividere i figli e la casa con un compagno, bisogna farlo fino in fondo. Basta con l’idea tutta italiana che per essere una buona madre bisogna anche avere il monopolio della cucina, dell’aspirapolvere e dell’asse da stiro.

 

4) Se la scrittura non viene, non si deve insistere, ma aspettare e riprovare più tardi. Molti scrittori sostengono che i loro personaggi vivono di vita propria… Se abbiamo una storia in testa, il nostro cervello non smette mai di elaborare soluzioni anche se facciamo dell’altro.

 

5) Infine: i nostri personaggi avranno sempre la stessa età e li potremo ritrovare a nostro piacimento. I figli invece crescono e ogni parola non detta, ogni carezza mancata, è un tesoro perduto. Ma questo, a una mamma, non è nemmeno il caso di dirlo.

 

Michela Tilli Garzanti

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