Secondo una recente ricerca del Massachusetts Institute of Technology di Cambridge, nel 53% dei casi il nostro senso di amicizia non è ricambiato. Su ilLibraio.it la riflessione di Francesca Del Rosso, in libreria con “Breve storia di due amiche per sempre”: “Chi di noi non si è sentito il cuore spezzato quando è stato tradito dal suo ‘migliore’ amico?”

Amici persi, ritrovati o forse mai avuti?

Siamo amici dei nostri amici?
Sembra una domanda che vuole trarre in inganno, ma in realtà è molto di più.
Secondo una recente ricerca del Massachusetts Institute of Technology di Cambridge, in Massachusetts, nel 53 per cento dei casi (quasi un caso su due) il nostro senso di amicizia non è ricambiato.
Quando ho letto questa notizia sono rimasta di sasso. Mi sono immaginata subito in un bar, con due mie care amiche di fronte a un caffè : “E’ quindi molto probabile che una di loro non pensi che io sia sua amica…”.

Mi è sembrato impossibile. Irreale.
Ho controllato meglio i dati della ricerca e ho tirato un sospiro di sollievo. Si trattava di uno studio condotto su un gruppo di 84 studenti americani tra i 23 e i 38 anni. L’illusione di reciprocità si può ricondurre quindi a ragazzi un po’ più (non molto eh?!) giovani di me… Pfiu!

Eppure mi sono fermata a riflettere a lungo.
Io penso di essere tua amica, ma per te io non lo sono.
E’ una enorme delusione. Un errore di valutazione. Un’amicizia a senso unico.

Allora forse è proprio qui, in questa mancata reciprocità di affetto, che risiede quel dolore indicibile che si prova quando ci si sente traditi da un amico.
Chi di noi non ha perso un amico?
Chi di noi ha visto sparire l’amico che pensava fosse “per sempre”?
Chi di noi non si è sentito il cuore spezzato quando è stato tradito dal suo “migliore” amico?
E se noi non fossimo stati amici per davvero?
Forse un enorme errore di valutazione sarebbe alla base di quella ferita.

E’ impossibile qui fare un trattato sull’amicizia e io non ne sono certo all’altezza.
Solo la parola “amicizia” nasconde in sé mille accezioni diverse, e già dai tempi di Aristotele ci si soffermava su questo concetto. Ci sono decine di autorevoli saggi sull’argomento e quello che posso provare a fare ora è dare un mio personale significato a questa parola.
Posso dire chi ritengo mio amico oggi (ieri avrei detto sicuramente altro), sperando di esserlo a mia volta per lui.
L’amico per me è chi sa ascoltare davvero e chi riesce a parlare con sincerità e onestà.
L’amico è chi c’è, è presente, si fa sentire con un gesto, una telefonata, un pensiero positivo.
L’amico è chi vuole un bene incondizionato, senza aspettative.

Dal canto mio, provo a essere una buona amica.
I limiti delle 24 ore al giorno, “intasate” di lavoro appassionante, famiglia e commissioni, mi costringono a non essere sempre presente come vorrei nella vita delle mie più care amiche, ma mi sforzo. Ci provo.
Sono sempre più convinta che la maturità e la saggezza che si conquistano con gli anni ci aiutano anche a discernere chi è un vero amico e chi no. Gli ostacoli che si incontrano lungo il percorso si trasformano magicamente in seghe elettriche pronte a tagliare i rami secchi, amicizie che un tempo erano vive e che poi si sono seccate.
E’ umano. Si cambia e non sempre si cammina lungo strade parallele. A volte la complicità e l’affinità elettiva che ci legava a un’altra persona svaniscono nel nulla.
Bisogna solo avere la forza di riconoscerlo e non soffrire.
Bisogna guardare avanti.
Anche se la nostalgia per quell’amica persa e mai più ritrovata è sempre pronta a ricomparire nei momenti meno opportuni.
Perché avere un’amica (o un amico!) per sempre è uno splendido sogno. E la nostalgia è bastarda e canaglia.

L’AUTRICE – Francesca Del Rosso, giornalista, freelance per scelta, autrice del programma “Il Falco e il Gabbiano” condotto da Enrico Ruggeri su Radio24, collabora con la Radio Svizzera Italiana e Vanity Fair. Nel 2010 è uscito Mia figlia è una iena. Quello che le mamme pensano e non dicono (tradotto anche in Francia) e nel 2012 Dizionario bilingue italiano-bambinese, bambinese-italiano (Mondadori). Nel 2014 ha pubblicato il romanzo-memoir Wondy (Rizzoli), in cui racconta con profondità e ironia la sua esperienza di super eroina alle prese con il tumore al seno. Si definisce “una accanita lettrice e una viaggiatrice seriale”.

mondadori

E ora torna in libreria per Mondadori con Breve storia di due amiche per sempre, romanzo in cui si trovano risposte a domande come: è possibile rimanere amiche per sempre? Perdersi per anni e poi ritrovarsi? Nel libro l’amicizia femminile è raccontata attraverso due donne nelle diverse età della vita: ragazzine inseparabili tra anni Ottanta e Novanta, adulte responsabili ma non meno appassionate vent’anni dopo. Due donne allo specchio, due amiche per sempre…

L’autrice presenterà il suo nuovo romanzo a Milano, alla Feltrinelli Duomo, il 3 ottobre, alle 18.30, con Alessandra Tedesco, e a Roma, alla Feltrinelli Orlando, il 19 ottobre, alle 18.00, con Paola Saluzzi e Rossella Brescia.


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