“Maleducati o educati male?” è il nuovo libro dell’insegnante e blogger Isabella Milani, che affronta le problematiche dell’educazione dei più giovani, non solo a scuola – Su ilLibraio.it un capitolo del libro (in uscita il 13 aprile) che spiega perché l’amore dei genitori non basta per educare un figlio

Quando si educa succede quello che accade quando si assiste a una partita di calcio: tutti vogliono insegnare all’allenatore come dovrebbe fare per far vincere la squadra. E meno se ne intendono, più sono sicuri di conoscere le soluzioni giuste. In realtà, nessuno può sapere con certezza come riuscirà la partita, perché a volte una vittoria che sembrava scontata si trasforma in una sconfitta, e viceversa.

Così, tutti pensano di sapere come si educano i figli, ma ci sono sempre molte variabili che intervengono positivamente o negativamente: le influenze dell’ambiente, gli incontri, le scelte individuali.

Con questo libro cerco di indicare una via di mezzo tra due opposti estremi: essere una presenza blanda, oppure una presenza ingombrante; permissivi, oppure rigidi. Lo abbiamo detto, qualunque scelta educativa decidiamo di adottare, c’è sempre qualcosa che avremmo potuto fare diversamente e che produce effetti negativi sulla vita di nostro figlio. Anch’io – che sto scrivendo questo libro – ho commesso errori, come madre e come insegnante, e l’esperienza e lo studio mi hanno permesso di trarre delle conclusioni che sono tutte raccolte qui.

Sia come genitori che come insegnanti, possiamo fare errori; l’importante è rendersene conto e cercare di correggerli. Ci è concessa, insomma, un’altra chance.

Non sempre i genitori, anche amando moltissimo i figli, sono buoni educatori, questo bisogna dirlo. Le parole «genitore» ed «educatore» non sono sinonimi. Il genitore (biologico o adottivo) è chi genera o adotta un bambino. L ’educatore è invece chi si occupa della crescita umana di un bambino: principalmente il genitore e l’insegnante, ma anche l’allenatore sportivo e l’educatore professionale.

Il buon genitore è anche un buon educatore prima di tutto quando si rende conto di avere il ruolo di educatore e se ne assume la responsabilità. Non lascia decidere ai media come deve educare il bambino. Non si aspetta che lo faccia la Scuola. E non chiede al figlioletto che cosa è meglio fare. Il buon genitore:

È disponibile: ritiene importante trascorrere tutto il tempo che gli è possibile con il suo bambino; lo ascolta, gli legge le favole, lo consiglia, chiacchiera e gioca con lui, va a vederlo giocare una partita, o partecipare a un saggio;

È affettuoso: dimostra il suo amore con carezze, baci, abbracci. E se non ha un carattere espansivo, glielo dimostra con il tono della voce, con un sorriso o con uno sguardo;

È equilibrato: non troppo rigido, non troppo permissivo, non troppo severo. Sa usare la parola «no», ma anche la parola «sì». Non passa dalla massima severità alla massima indulgenza. Non pensa solo a se stesso o al suo lavoro, ma nemmeno pensa soltanto a suo figlio, perché sa che, altrimenti, gli impedirebbe di diventare autonomo;

È coerente: se dice che non si urla, è perché lui per primo non urla; se promette una cosa la mantiene; se dice che le donne devono essere rispettate poi non tratta male sua moglie;

È comprensivo: cerca di capire le ragioni di un certo comportamento, sa che il figlio può sbagliare perché può sbagliare anche lui;

È autorevole: è una guida, per suo figlio, non un amico. Non è autoritario, non usa le minacce e le botte per farsi rispettare; mantiene un atteggiamento che suscita stima, proprio perché è il risultato del rispetto, della comprensione, dell’affetto, della coerenza, dell’equilibrio e della disponibilità che ha nei confronti del figlio;

Soprattutto, rispetta il figlio: lo considera una persona, anche se è piccolo; non lo deride, non lo prende in giro per far ridere gli amici, non lo rimprovera di fronte a tutti, non legge quello che scrive per scoprire se ha la ragazzina, non racconta a tutti i segreti che gli sono stati confidati.

(Continua in libreria…)

IL LIBRO E L’AUTRICE – Isabella Milani è lo pseudonimo di un’ insegnante e blogger che ha alle spalle un’esperienza più che trentennale di insegnamento nella scuola italiana e la racconta dall’interno: il suo primo libro L’arte di insegnare, Vallardi, è un manuale di consigli pratici rivolto agli insegnanti, che raccoglie quanto imparato in tanti anni di carriera.

Il suo nuovo libro, pubblicato da Vallardi, s’intitola Maleducati o educati male? affronta il problema dell’educazione, dal punto di vista degli insegnanti e non solo: tratta le difficoltà che anche i genitori incontrano quando si relazionano con i ragazzi e offre diversi suggerimenti per rendere i rapporti più facili, spiegando l’importanza del buon esempio nell’educazione dei più giovani.

L’autrice tiene un blog aperto a chiunque voglia chiedere consigli sull’educazione dei ragazzi e sul rapporto fra genitori e insegnanti; è una piattaforma su cui condivide anche i suoi articoli su ilLibraio.it. del quale è regolare collaboratrice.

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