Secondo uno studio condotto dall’Università di Toronto, le favole con protagonisti umani avrebbero una maggiore capacità di incidere sui comportamenti positivi dei bambini rispetto alle favole popolate da animali… Su ilLibraio.it il commento dello scrittore Giuseppe Festa, che ha dei dubbi: “Possibile che Esopo e compagnia abbiano preso una cantonata pazzesca?”

Secondo uno studio condotto dall’Università di Toronto (i dettagli sul Guardian, ndr), le favole con protagonisti umani avrebbero una maggiore capacità di incidere sui comportamenti positivi dei bambini rispetto alle favole popolate da animali.  Personalmente non ho elementi per giudicare la validità di questa ricerca, e quindi devo fidarmi delle conclusioni a cui sono arrivati gli studiosi.

Eppure, per secoli i nostri antenati hanno considerato gli animali come i migliori veicoli per impartire lezioni morali ai più piccoli. Possibile che Esopo e compagnia abbiano preso una cantonata pazzesca? Oppure è cambiato qualcosa?

Mi viene un dubbio: e se questo fosse uno degli effetti della cultura dell’immagine e dei fiumi di informazioni (superficiali) che inondano la vita dei nativi digitali? Diversi studi ci dicono che le nuove generazioni hanno maggiori difficoltà ad analizzare un testo, contestualizzarlo e trovare i nessi tra ciò che leggono e la loro vita. Forse i bambini di un tempo erano più allenati a cogliere le trasposizioni simboliche rispetto ad oggi? E a vedere nelle vicende di un animale un po’ di se stessi? Non so. In ogni caso, qualunque siano le ragioni del risultato di questo studio, mi auguro che gli animali non vengano mai banditi dalle storie per bambini. Non tanto per la loro efficacia come esempi morali, ma perché per molti dei nostri figli la natura è diventata un mondo sempre più lontano e virtuale. Se gliela togliamo anche delle favole, spezziamo un’altra connessione con il mondo naturale. Una connessione che crea curiosità e sentimenti positivi verso gli esseri viventi non umani. Almeno questa, lasciamogliela.

L’AUTORE – L’ultimo libro di Giuseppe Festa è La luna è dei lupi (Salani)

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