La scrittrice Roberta Marasco ci porta a scoprire la biblioteca Can Coromines di Sant Pol de Mar, a nord di Barcellona, un luogo speciale: “A renderla unica sono le tre bibliotecarie che ti accolgono con un sorriso”. Ma non solo… Ecco le tante ragioni per cui “ci sono pomeriggi in cui la biblioteca è più animata del parco”

Immaginate una sala con un grande tappeto azzurro costellato di stelle e due finestre dalle persiane di legno che si affacciano sul mare. Immaginate due poltrone azzurre come il mare rivolte verso quelle finestre e le pareti tappezzate di libri. Immaginate di varcare un grande arco sorvegliato da un vacillante cavalier Sant Jordi di cartone e di mettere piede nella biblioteca più bella del mondo.

A renderla così speciale non ci sono poltrone sontuose, non sono i metri quadri della sala, non è il bel palazzo che la ospita e non è neanche il catalogo. A renderla unica sono le tre bibliotecarie che ti accolgono con un sorriso, sono le pareti decorate in modo sempre diverso, è la sensazione preziosa e magnifica di essere arrivato in un posto in cui la tua presenza conta e fa la differenza. In cui ti ringraziano per ogni libro che prendi in prestito, in cui sono felici di averti lì a girare fra gli scaffali, in cui basta sfogliare un libro per sentirsi a casa.

La biblioteca Can Coromines di Sant Pol de Mar non è la più silenziosa della costa a nord di Barcellona. Almeno non nella sala infantile, perché le bibliotecarie sanno quando è il caso di chiudere un occhio e un orecchio, ed è anche per questo che ci sono pomeriggi in cui la biblioteca è più animata del parco, al di là del ponte di legno lungo la spiaggia.

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Così può capitare di entrarvi un sabato mattina e trovare due labrador che ascoltano i bambini leggere libri sui cani, lasciandosi accarezzare, e riscoprire che la lettura è anche affetto, conforto, rassicurazione, compagnia. O di affondare le mani nella terra per trapiantare insieme le piante con cui decorare la biblioteca. O di abbuffarsi di dolci al termine del concorso per inaugurare la nuova sezione di libri di cucina. O di trovare infilato in un libro in prestito il segnalibro che hai disegnato tu. Durante la mattina di un giorno scolastico ci si potrà imbattere nelle classi venute a ritirare la Maleta viatgera, la “Valigia viaggiatrice” piena di libri che passerà di casa in casa, durante tutto l’anno.

Perché sarà anche la biblioteca più bella del mondo (almeno del mio mondo), ma i libri trovano sempre il modo di uscire, si inventano sempre una scusa per andare in giro per il paese e intrufolarsi nelle case. Vanno nelle scuole, nella sala d’aspetto dell’ambulatorio, all’asilo, alle fiere, perfino in spiaggia: ogni occasione è buona. Se il lettore non va al libro, sarà il libro a cercare il lettore.

E quando proprio i libri non possono uscire, allora trovano il modo di far entrare i lettori: c’è il Club del Libro per i bambini delle elementari, dove ti può capitare di leggere insieme il Mago di Oz e di ritrovarti pieno di polvere magica argentata, spettacoli teatrali, manualità di ogni tipo, concorsi sempre diversi e la possibilità di completare il passaporto del piccolo lettore con adesivi colorati. Una mattina al mese c’è il racconto letto in inglese, per la gioia dei genitori, seguito da un’attività creativa, per la gioia dei bambini.

Ogni volta che metto piede nella mia biblioteca penso che le tre signore che la gestiscono hanno scoperto, per istinto, la ricetta per far nascere ogni giorno nuovi lettori. Non custodiscono gelosamente i libri, li invitano a prendere le strade più disparate e poi se necessario li rattoppano armate di scotch e pazienza; non servono il pubblico della biblioteca, ma lo coinvolgono e lo fanno sentire a casa; non impongono il silenzio, ma lasciano che la fantasia sfugga dalle pagine dei volumi e assuma le forme più impensate.

bibliotecarieLe tre bibliotecarie (foto di Roberta Marasco)

Sulla grande lavagna nera che annuncia le attività in programma fuori dal portone non troverete mai annunci lugubri come “I lettori della biblioteca sono sempre di meno” o “I libri in prestito sono diminuiti del 12% rispetto all’anno scorso”. Se ci fossero, non credo che sarebbero in molti a varcare la soglia. Ogni annuncio dato nella piccola biblioteca (che conta 1300 tessere in un paese di 5000 abitanti e che in un anno ha organizzato più di 120 attività a cui hanno preso parte più di 5000 persone) è all’insegna dell’entusiasmo, della festa, del sorriso. Quando annunciarono le cifre del 2016, lo fecero dicendo “Siamo molto orgogliose di voi”.

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Ogni volta che esco dalla biblioteca passando davanti al Sant Jordi di cartone penso che sarebbe bello che l’editoria assomigliasse un po’ di più alla mia biblioteca, così come alle tante librerie che ogni giorno compiono magie simili. Forse dovrei rubare un pizzico di polvere magica al Club dei piccoli lettori del Mago di Oz e chiedere più allegria e ottimismo, fra gli scaffali pieni di libri. O forse basterebbe ricordarsi più spesso che a tendersi una mano e collaborare ci si diverte sempre di più.

IL LIBRO E L’AUTRICE – Le regole del tè e dell’amore (in libreria per Tre60) è l’ultimo libro di Roberta Marasco. L’amore di Elisa per il tè risale alla sua infanzia. È stata sua madre a insegnarle tutte le regole per preparare questa bevanda e ad associare, come per gioco, ogni persona a una varietà di tè. Daniele, il suo unico grande amore, è tornato dopo tanto tempo. Ma Elisa ha imparato da sua madre a non fidarsi della felicità, a non lasciarsi andare mai, perché il prezzo da pagare potrebbe essere molto alto. Prima di tutto dovrà trovare se stessa, poi potrà capire se Daniele può renderla felice. Quando trova per caso una vecchia scatola di tè con un’etichetta che riporta la scritta ROCCAMORI, il nome di un antico borgo umbro, Elisa ne è certa: si tratta del tè proibito della madre, quello che le fece provare solo una volta e che, lei lo sente, nasconde più di un segreto. Forse proprio lì, in quel borgo antico, Elisa potrà trovare le risposte che cerca e imparare a lasciarsi andare e a fidarsi dell’amore, guidata dall’aroma e dalle regole del tè…

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