Gli esami di Maturità starebbero per cambiare ancora una volta? Dal ministero dell’Istruzione arrivano smentite alle indiscrezioni

VERSIONE AGGIORNATA DELLE ORE 10.45 DEL 27/10/2016

Gli esami di Maturità sono destinati a cambiare ancora una volta, come racconta il Corriere della Sera, che anticipa le modifiche, che sarebbero già in vigore  dagli esami di Stato 2017 e che verrebbero apportate dalla legge delega sulla valutazione che sarà varata a breve? Pare di no, vista la smentita arrivata dal Ministero dell’Istruzione, che in una nota scrive: “Contrariamente a quanto riportato questa mattina da organi di stampa è necessario precisare che non c’è alcun cambiamento in vista per l’esame di Maturità del prossimo giugno. Soprattutto per quanto riguarda la composizione delle commissioni.  La legge delega in materia di valutazione è del resto ancora oggetto di consultazioni e non esistono testi definitivi. È del resto evidente che qualsiasi novità su un tema di questa rilevanza verrebbe comunicata tempestivamente e con modalità ufficiali al mondo della scuola da parte del Ministero, nel rispetto di migliaia di insegnanti, di studenti e delle loro famiglie. Non si cambiano le regole del gioco in corsa. Nelle prossime ore saranno pubblicati peraltro i primi atti relativi all’Esame 2017 che non prevedono modifiche rispetto alle regole attuali”.

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Tra le principali novità di cui ha scritto il Corriere, in sintesi, “due prove scritte nazionali (la prima sarà per tutti il compito di italiano), nessuna tesina, commissari solo interni, e i progetti di scuola lavoro che diventano fondamentali per i crediti”. Con la presunta “nuova” Maturità verrebbe data quindi più importanza all’intero percorso di studi degli studenti (e agli stage), piuttosto che alla prova in sé. La vera novità riguarderebbe la Terza Prova, il temuto test Invalsi, che verrebbe anticipato al quarto anno. Non sparirebbe, dunque, e resterebbe fondamentale per sostenere l’esame del quinto anno. Quanto alla commissione, solo il presidente sarebbe esterno.

Come detto, però, il ministero ha smentito questi cambiamenti. Staremo a vedere.


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