Maurizio Donati, editor di Chiarelettere, racconta la nuova collana della casa editrice. Si parte con “Il caso Pantani”. In autunno si prosegue con il suicidio del manager del Monte Paschi di Siena David Rossi… – I particolari

Ci sono storie che non finiscono mai. Storie di cronaca che la cronaca non riesce a raccontare fino in fondo. Proviamo a raccontarle in questa nuova collana dedicata ai misteri italiani. Sono tanti, sono irrisolti, tornano costantemente sulle pagine dei giornali e in tv, e occupano tanto spazio in rete. Sono storie di morte e sangue, storie nere che abbiamo vissuto quasi in diretta, forse ricordiamo quella sensazione di stupore misto a turbamento alla notizia in apertura dei tg. Altre sono semplicemente la nostra storia, la storia d’Italia, che troppo spesso ahinoi è storia di misteri irrisolti, forse più di ogni altro paese. Da Portella della Ginestra a oggi sono decine i casi clamorosi di omicidi senza colpevole, suicidi troppo imperfetti, stragi senza mandanti o incidenti che tali non sono.

Cominciamo con Pantani. Sono passati 13 anni, tre processi, due sulle morte e uno sul presunto illecito sportivo che nel 1999 portò alla sua squalifica. C’è una verità giudiziaria, perché dunque continuare a considerarlo un mistero irrisolto? Perché troppe cose non tornano; perché, come dice in maniera molto chiara l’autore di questo primo libro della serie Luca Steffenoni, criminologo di professione e consulente per vari tribunali con la passione dei gialli, già redattore della rivista “Delitti e misteri”, “tra una tesi scientificamente improbabile come il suicidio e una che può sembrare del tutto fantasiosa come l’omicidio, il sistema giustizia tenderà sempre a preferire la prima”. Il caso Pantani va raccontato per smontare una volta per tutte l’immagine della morte da rockstar di un campione dopato in una stanza d’albergo dove scorrono psicofarmaci insieme ad alcool e fiumi di cocaina. Non è andata così. Non è una storia americana questa, è una storia italiana. “Il caso Pantani” mette insieme i fatti, tutti i fatti, alcuni dei quali sono emersi solo qualche anno fa tirando in ballo un grosso giro di scommesse clandestine gestito dai principali clan della camorra, un giro che aveva puntato sulla sua sconfitta che sembrava impossibile tanto lui era forte e il migliore di tutti. L’unico modo per batterlo era abbatterlo. Steffenoni, in apertura del libro, cita una frase tragicamente profetica di Giovanni Falcone, che disse: “Prima ti delegittimano, poi ti isolano, poi ti ammazzano”, ecco forse anche con Pantani è andata così.

A settembre arriverà il secondo libro della serie, abbiamo ricevuto la prima bozza in questi giorni e ci ha colpito molto leggerlo. Ci stiamo lavorando insieme all’autore Davide Vecchi, giornalista del Fatto quotidiano. E’ una storia molto recente, il suicidio del manager del Monte Paschi di Siena David Rossi. Una vita di successi la sua, perfetta, fino a quando inizia a sentirsi incastrato, perseguitato, la banca più antica del mondo è sull’orlo del crac, David Rossi vuole parlare con i magistrati, cerca un contatto, come testimoniano le lettere che manda ai colleghi, in cui scrive “Io so tutto, posso aiutarli”: pochi giorni dopo precipita dalla finestra del suo ufficio in centro a Siena, aveva appena chiamato al telefono la moglie dicendole che non avrebbe fatto tardi per cena. Non ricorda forse una morte clamorosa di parecchi anni fa? Penso a Roberto Calvi.

Le storie che leggerete saranno brevi (circa 140 pagine) e insieme agli autori cureremo al massimo la scrittura e lo stile onorando la tradizione che ha visto negli anni le migliori firme del giornalismo italiano avventurarsi nel racconto dei tanti misteri e casi di cronaca nera irrisolti. Ogni volta l’autore prenderà una posizione, una sua personale posizione ma una posizione motivata dai fatti. Una posizione che non necessariamente contesterà la verità giudiziaria ma affermerà con convinzione che questa può non essere tutto, che qualcosa di molto importante è rimasto fuori, per una macabra forma di economia che vuole che il sistema giustizia metta in fretta la parola fine. Ma la parola fine, evidentemente, non c’è. Per questo vi aspettiamo in libreria, con Il caso Pantani.

 

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