Su ilLibraio.it in diretta i momenti più significativi della “semifinale” del premio Strega. E un curioso racconto del direttore della Fondazione Bellonci Petrocchi, dedicato alla misteriosa Elena Ferrante…

ARTICOLO IN AGGIORNAMENTO…

Come ogni anno, il mondo dell’editoria si è ritrovato a Roma, nell’affollatissima (e come sempre accaldata) Casa Bellonci, sede della Fondazione omonima, per l’annuncio dell’attesa cinquina dei finalisti del Premio Strega 2015. A votare, la giuria composta dagli Amici della domenica, da 60 lettori forti selezionati ogni anno da librerie indipendenti italiane associate all’ALI e da 15 gruppi di lettura coordinati da scuole, università e Istituti Italiani di Cultura all’estero, per un totale di 460 aventi diritto di voto. Quest’anno sono strade introdotte nuove regole (qui quello che c’è da sapere).

Il seggio è stato presieduto da Francesco Piccolo, vincitore dell’ultima edizione.  E dalle 20.45 la serata è stata trasmessa in diretta streaming da Rai Letteratura sul sito www.premiostrega.it.

Qui di seguito, anche noi abbiamo seguiamo i momenti più significativi della diretta (in fondo, invece, una curiosa breve lettura su Elena Ferrante*):

premio Strega.strega

-Restano dunque fuori sia Zerocalcare (Bao Publishing) sia Capossela (Feltrinelli); mentre ce l’ha fatta Elena Ferrante, il nome più atteso e discusso di quest’edizione.  Staremo a vedere come andrà a finire al Ninfeo di Villa Giulia, la notte del 2 luglio.

-Ecco il risultato finale: Lagioia 182; Covacich: 157; Ferrante: 140; Genovesi 123; Santagata 119; Sereni 104; Marasco 93; Zerocalcare 70; Mizzau 66; Capossela 59; Zardi 50 voti; Gallico 43;

-A ieri, ecco la classifica provvisoria: Lagioia 140 voti, Covacich 116, Ferrante 101, Genovesi 93, Santagata 86, Sereni 77, Marasco 67, Zerocalcare 49…

-Dopo quattro settimane di votazioni, ecco la classifica: Lagioia 64, Covacich 60, Genovesi 43, Santagata 43, Marasco e Ferrante 31;

-Va avanti la lettura  dei voti giunti nelle singole settimane da parte di Francesco Piccolo…

-Ma ci sarà o no la misteriosa Elena Ferrante nella folla di Casa Bellonci per il premio Strega? In tanti se lo stanno chiedendo…

-Francesco Piccolo: “Nella seconda settimana sono arrivati 57 voti. Primo Covacich con 12 voti… Alla seconda settimana è in vetta Covacich con 19 voti, davanti a Lagioia con 17”.

-Francesco Piccolo: “Nella prima settimana di votazioni, dal 4 al 10 maggio sono arrivati 54 voti. Primo Lagioia con 8 voti”.

-Prima avverrà lo spoglio delle schede arrivate oggi, 10 giugno.

-Alle 21.08 Francesco Piccolo annuncia la fine delle votazioni. A breve inizia l’atteso spoglio.

Collegamento permanente dell'immagine integrata
fonte immagine: @FondBellonci  

-E’ cominciata la diretta streaming di Rai Cultura, condotta da Andrea Caterini. Ecco il link per seguirla.

-Arriva anche il ministro dei Beni e le Attività Culturali Dario Franceschini…

franceschinifonte immagine: @FondBellonci  

-In Casa Bellonci si sta già votando…

-Alle 20 si apre il seggio

Collegamento permanente dell'immagine integrata
fonte immagine: @FondBellonci  

*Un passo indietro. Oggi la giornata è cominciata con un post, pubblicato sul suo profilo Facebook, del direttore della Fondazione Bellonci, Stefano Petrocchi. Un vero e proprio racconto, con più di un riferimento alla realtà, dedicato al nome più discusso (e misterioso…) di quest’edizione dello Strega. Il racconto, dal titolo “La funzione Ferrante”, si può considerare “un’estensione” de La polveriera, libro che lo stesso Petrocchi ha dedicato al premio e pubblicato nei mesi scorsi con Mondadori (i dettagli in quest’intervista concessa a ilLibraio.it). Il testo del direttore della Fondazione comincia così: “Chi è Elena Ferrante, senza punto interrogativo”. Con il consenso dell’autore, lo riportiamo integralmente qui di seguito (e vi consigliamo di arrivare fino in fondo…):

LA FUNZIONE FERRANTE

Chi è Elena Ferrante, senza punto interrogativo.
– È tutto scritto in un libro, nero su bianco! – mi grida Luca al cellulare per farsi ascoltare nel frastuono del Salone di Torino.
Che libro?
– È appena uscito da Archinto.
Va bene, qui è pieno di libri, me lo procuro subito.
Maledizione, Archinto non espone al Lingotto.
Vado allo stand delle Edizioni e/o. Ma voi lo sapevate?
– No. Si è già diffusa la notizia?
Per ora, parrebbe, se ne è accorto solo questo mio amico, Luca, un topo di biblioteca, uno in fissa con lo Strega. Dice che qualche giorno fa c’era anche una recensione di Citati sul “Corriere” e sapete com’era intitolato il pezzo?
– Come?
“Storia di due amiche geniali”.
– No!
Sì!
– Pazzesco!
Già.
Domenica, ore 13, trovo Luca alla Stazione Termini.
– Mangiamo qualcosa da Mac?
Hai portato il libro?
– Andiamo santommaso, vedrai con i tuoi occhi.
Elena Croce-María Zambrano, “A presto, dunque, e a sempre. Lettere 1955-1990”. Un carteggio?
– Vai a pagina 132, leggi la seconda nota.
«Elena Croce dà notizia del convegno in uno scritto pubblicato in “Settanta” e firmato con lo pseudonimo Elena Ferrante…»
– Vai avanti.
«…in cui tra l’altro elogia l’attività dei Lincei sotto la direzione di Cerulli…» Non si chiama così Lila?
– No, Lila fa di cognome Cerullo, ma ho notato anch’io la somiglianza.
Ma quando…
– Dai, finisci di leggere la nota.
«come un esempio costante… – Bla bla bla. Oh, ecco il riferimento bibliografico: Elena Ferrante, L’accademia dei Lincei, “Settanta”, Roma, n. 7, 1970, pp. 26-28.
– L’articolo come hai visto è del ’70, ma secondo me la data interessante è un’altra.
Quale?
– 1992.
È l’anno della prima volta della Ferrante allo Strega, con “L’amore molesto”. E con ciò?
– Elena Croce all’epoca era nel gruppo degli Amici della domenica. Ho controllato sul vostro annuario: è entrata in giuria nel 1951 e ci è rimasta fino alla sua scomparsa, nel ’94.
Ok, nel 1992 c’erano un concorrente e un giurato che usavano o avevano usato lo stesso pseudonimo. O stai dicendo che fossero la stessa persona?
– Chi avrebbe scritto allora i libri della Ferrante dopo il ’94, cioè tutti gli altri? No, sto dicendo un’altra cosa. Esiste una funzione Ferrante nella letteratura italiana. Cioè, la mia ipotesi è che nel tempo ci siano stati più autori-barra-autrici che hanno adottato, gli uni indipendentemente dagli altri, lo stesso pseudonimo. Magari alla corte di Federigo Secondo c’era una poetessa che ha lasciato dei sonetti ancora da scoprire. Dai, faccio ancora qualche ricerca e poi ci scrivo sopra qualcosa.

LEGGI ANCHE:

Premio Strega Giovani: Genovesi più votato di Zerocalcare

Libri consigliati