“In pratica, se si avrà otto in Latino e quattro in Matematica al quinto anno, si potrà essere ammessi”. Fanno già discutete le modifiche alla Maturità, ancora da approvare, che dovrebbero essere introdotte dal 2018

Fanno già discutete le modifiche alla Maturità che dovrebbero essere introdotte dal 2018 (sì, al momento il condizionale è d’obbligo). Chi vorrà essere ammesso all’esame di Stato dovrà aver superato – in quinta superiore – le prove Invalsi; non solo: dovrà aver svolto l’alternanza scuola-lavoro obbligatoria e dovrà avere una media non inferiore al sei, condotta inclusa. Ed è proprio il fatto che non sarà più necessaria la sufficienza in tutte le materie a far storcere il naso a molti.

Le novità che trapelano, come sottolinea il Sole 24 ore, sono contenute nello schema di Dlgs attuativo della legge 107 sulla valutazione, trasmesso dal Miur alle Camere. Il Sole fa quest’esempio chiarificatore: “In pratica, se si avrà otto in Latino e quattro in Matematica al quinto anno, si potrà essere ammessi alla maturità 2018”.

Dal 2018, se le modifiche verranno approvate, spariranno sia la terza prova (sostituita dalle prove Invalsi) sia la tesina.

Sul Fatto Quotidiano si spiega inoltre che la prima verifica, quella di italiano, “consisterà nella redazione di un testo di tipo argomentativo riguardante temi di ambito artistico, letterario, filosofico, scientifico, storico, sociale, economico e tecnologico, con la possibilità di strutturare la prova in più parti, “anche per consentire la verifica di competenze diverse, in particolare la comprensione degli aspetti linguistici, espressivi e logico-argomentativi, oltre la riflessione critica da parte del candidato”.

Capitolo commissioni d’esame: la composizione non sarà modificata (tre commissari interni, tre commissari esterni e un Presidente), ma i Presidenti verranno pescati da una sorta di Albo istituito presso l’Ufficio Scolastico Regionale.

SCOPRI LO SPECIALE SULLA SCUOLA DE ILLIBRAIO.IT

Libri consigliati