Teresa Buongiorno (autrice, tra gli altri, di “Ragazzo etrusco”) ci presenta “Curtun, il segreto degli etruschi” di Lucia Tilde Ingrosso: un’avventura tra il presente e il passato lontano in una terra ricca di storia e misteri…

Teresa Buongiorno ci presenta Curtun, il segreto degli etruschi di Lucia Tilde Ingrosso, in libreria per Salani.

Non avrei potuto sfuggire a questo romanzo, non solo perché anche nel mio passato c’è una storia etrusca, ma anche perché a Cortona abbiamo avuto una casa, quando mio marito lavorava in Toscana. All’inizio sono rimasta spiazzata, perché questo della Ingrosso non è un romanzo storico, ma un mistery, del genere “highlander” (ricordate L’ultimo immortale, il film del 1986, con Sean Connery e Christopher Lambert?), però, dato che mi piacciono i gialli e che gli etruschi hanno sempre popolato un leggendario paranormale, mi sono lasciata intrappolare e mi sono anche divertita.

La vicenda si ambienta a Cortona, meta turistica, patria di Jovanotti e antica lucumonia etrusca (il lucumone era il re e le lucumonie erano dodici, federate tra loro), situata a mezza costa sull’Appennino, a circa 500 metri sul livello del mare, in Val di Chiana, sotto Arezzo e al confine con l’Umbria. Qui la giovane Arianna torna con il padre, un professore universitario in carriera, (insegna storia dell’Arte all’Università di Siena), dopo la morte della madre, lasciandosi alle spalle Roma e i suoi fantasmi. E qui, studentessa al liceo locale, si trova imprigionata in una serie di contese locali, che dividono i giovani in due fazioni.

Tutto incomincia con un furto al museo, dove lei lavora in estate. Mentre sta facendo il giro delle sale prima di chiudere, va via la luce e, quando torna la corrente, trova in terra le impronte di un gatto, entrato chissà come. Arianna va a cercarlo e rimane bloccata in un deposito sotterraneo, inspiegabilmente aperto. Viene liberata da un giovane sconosciuto, che incontra di nuovo al mattino dopo, in un percorso turistico. Infatti Arianna fa anche la guida, per guadagnarsi qualcosa. Si chiama Ruggero ed è con due amici, Silvano ed Alba, che studiano archeologia a Siena e per questo si interessano agli etruschi. Sono più simpatici di Andrea Caneschi, un compagno di liceo che detesta, e che la tormenta. Un capobanda figlio di papà.

Arianna racconta tutto a Paola, la sua grande amica, tempestata di piercing, con i capelli tinti di blu, mentre lei, che pare una santarellina, li ha rossi, naturali. Le chiamano la coppia in technicolor… Fanno ancora parte del gioco Emilio e Lucilla, due gemelli sui venticinque anni, biondi, belli, un po’ algidi, che vengono da Roma e vogliono girare un documentario per la televisione. Le contese tra i ragazzi si intrecciano a quelle che Arianna vive dentro di sé: sua madre era di Cortona, suo padre l’adorava, ma lei si sentiva inadeguata. E la ragazza ha in testa in po’ di confusione, le pare di sentire delle voci che la frastornano…

Man mano che la vicenda si dipana, tornano alla ribalta gli etruschi, un popolo colto, elegante, creativo, dove le donne avevano parità di diritti, soppiantato da quei barbari dei romani… Sembra che gli etruschi non si siano rassegnati, che vogliano riprendersi lo spazio che è stato loro tolto: non hanno fretta, nei secoli hanno preparato la rivincita, attraverso una stirpe di eletti. Anche le baruffe tra le due bande dei giovani locali non  fanno altro che ripetere l’antica guerra, e se  tra gli etruschi c’è chi è capace di evocare il vento, tra i romani qualcuno riesce a fermare il tempo…

Ma cosa accade se un etrusco si innamora di una romana e ne viene ricambiato? La storia locale è piena di storie misteriose, dove luccicano i coltelli e il sangue scorre… Ci sarà mai qualcuno che riuscirà a sanare le vecchie contese, senza fare la fine di Giulietta e Romeo? Riuscirà alla fine a prevalere la voglia di collaborazione etrusca, contro la brama di potere di Roma?

Sembrano storie di ieri, ma è il presente che le ripropone ogni giorno. L’autrice, Lucia Tilde Ingrosso, è una giornalista (nata a Milano, cresciuta a Cortona e laureata alla Bocconi) che ha pubblicato già altri libri di successo, tra polizieschi e divulgazione, per Feltrinelli, Bur, Newton Compton, Piemme.

Ingrosso - Curtun566

*L’AUTRICE: Teresa Buongiorno, giornalista con cinquant’anni anni di carriera alle spalle, si è sempre occupata di cultura e in particolare di cultura dell’infanzia. Attualmente collabora con Andersen e con LiBeR. Ha firmato un Dizionario della fiaba (Lapis, 2014) e un Dizionario di letteratura per ragazzi (Fabbri, 2002), ma ha scritto anche romanzi. Tra questi, Olympos, diario di una dea adolescente, Camelot, l’invenzione della Tavola Rotonda,  Il mio cuore e una piuma di struzzo (Salani), La stella di tramontana, sulla Cina di Marco Polo, Il Ragazzo che fu Carlo Magno, Il vento soffia nella foresta, su Carlomagno imperatore, e Giovanna d’Arco, la ragazza dal vestito rosso (tutti Salani). Con Piemme, Il sentiero dei ricordi, sulla Prima Guerra Mondiale, Io e Sara, Roma 1944, sulla sua infanzia nella Roma del fascismo e dell’occupazione tedesca, Ragazzo etrusco, su un popolo che dava parità alle donne, e costruiva grandi opere di ingegneria.

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