“L’intreccio fra umani e marini ci è servito soprattutto per raccontare che l’amore non conosce barriere, né confini. È stato un modo per parlare di diversità e di inclusione”. Intervista allo scrittore e sceneggiatore Ivan Cotroneo sul successo in prima serata su Rai1 della serie “Sirene”, da cui è tratto l’omonimo libro di Monica Rametta

Hanno centinaia di anni terrestri, ma sono giovani e belle, oltre che determinate a dare un futuro alla loro specie. Per farlo, le sirene devono rinunciare alle code da pesci e camminare sulla terra. L’obiettivo? Ritrovare l’unico tritone del Mediterraneo, Ares, fuggito per cercare la felicità tra gli umani. E tra gli umani – a Napoli – le tre sorelle sirene Yara, Irene e Daria devono imparare a muoversi e a vivere, senza rivelare il loro segreto.

Una storia fantasy con protagoniste quattro sirene, in prima serata su Rai1 non si era mai vista. Prodotta da Rai Fiction e Cross Production, con la regia di Davide Marengo, la serie in sei puntate Sirene, scritta e sceneggiata da Ivan Cotroneo e Monica Rametta, è subito stata apprezzata dal pubblico, anche sui social. E mentre la serie prosegue con successo in tv, in libreria è arrivato il romanzo omonimo basato sulla sceneggiatura di Sirene, firmato da Monica Rametta.

Sirene

Cotroneo, come spiega il successo di ascolti in prima serata della prima commedia fantasy prodotta dalla Rai?
“Quando si scrive una storia, e questa incontra il pubblico, è sempre una sorpresa. Per fortuna non ci sono formule, prima, e le spiegazioni dopo sono sempre parziali. Il lavoro di chi racconta storie, il mio lavoro, per me significa sempre raccontare agli altri. Quando questo succede è innegabilmente una grande soddisfazione. Irripetibile e misteriosa”.

Com’è nata l’idea del libro e della serie?
“La serie è nata dal desiderio di cercare uno sguardo altro, alieno, appartenente a un’altra specie, per raccontare le bizzarrie, le stranezze e anche le vicende drammatiche del nostro mondo. Cercavo uno sguardo a cui tutto apparisse strano, e nuovo, e a volte incomprensibile. E ho pensato alle sirene, che appartengono alla nostra storia, al nostro mito. Il libro che ha scritto Monica Rametta è nato invece per dare voce, e approfondimento a una parte della storia, quella che ha per protagoniste le sirene più giovani, che scoprono e condividono l’esperienza della fragilità dell’essere umano”.

Ivan Cotroneo

Quali messaggi passano metaforicamente al lettore e allo spettatore attraverso le sirene, che ci danno tra l’altro la possibilità di guardarci da fuori?
“I nostri comportamenti sembrano strani. A volte, come nel caso delle violenze, sembrano inconcepibili e contro natura. Ma l’intreccio fra umani e marini nella storia ci è servito soprattutto per raccontare che l’amore non conosce barriere, né confini. È stato un modo per parlare di diversità, e di inclusione”.

Le magiche creature marine protagoniste della serie tv e del libro arrivano a Napoli per inseguire l’ultimo tritone rimasto nel Mediterraneo con cui procreare: che ruolo svolge la città che fa da sfondo alla narrazione?
“La città di Napoli ha un ruolo fondamentale e non solo per la sua storia, perché la leggenda la vuole legata al mito della sirena Partenope. Volevamo fare di Napoli uno dei protagonisti della storia. Il teatro di una grande storia romantica e di un racconto di educazione sentimentale. Una Napoli che esiste ma che non sempre viene raccontata”.

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