Torna su ilLibraio.it la rubrica #LettureIndimenticabili. Lo scrittore Tullio Avoledo ci parla di un classico come “Cuore di tenebra” di Joseph Conrad: “Un libro che mi ha aperto gli occhi sulle colpe del Male…”

Ammesso che un libro possa cambiarti la vita, e non piuttosto assecondarne certe sue traiettorie, il libro che mi ha cambiato la vita è stato Cuore di tenebra, di Joseph Conrad, scritto nel 1899. L’ho letto la prima volta da ragazzo, al liceo, e poi almeno altre sei volte. Del resto è un libro corto. È scritto in un inglese meraviglioso, da uno scrittore per il quale l’inglese non era nemmeno la seconda, ma solo la terza lingua. A chi non riesca a leggerlo in originale consiglio la prima traduzione italiana, quella fatta da Ernesto Rossi nel 1924. Meno accurata di altre, a tratti obsoleta, ma affascinante all’orecchio.

La vita di Conrad fu a sua volta un romanzo, scritto nel sangue della sua Polonia e nel sale degli oceani che navigò nella prima parte della sua vita. E infatti tutto, nella sua lingua, è vero e salato, sapido di verità. La descrizione di un mercato asiatico, il lento e minaccioso montare di un tifone, il delirio e la violenza indotte da una calma piatta lungo la rotta equatoriale: ogni cosa descritta è viva, ci appare sotto gli occhi, con la forza di un’esperienza di prima mano.

cuore di tenebra Conrad

Cuore di tenebra è la scoperta di come il Male diffuso sulla terra abbia origine proprio dove crediamo sia la fonte di ogni luce: come in un giallo, la traccia dell’orrore ci porta dalla follia sadica del Congo brutalizzato dal colonialismo alla città più grande dell’Occidente, quella Londra imperiale che si credeva madre e maestra della civiltà.

È un libro che mi ha aperto gli occhi sulle colpe del Male.

È anche una grande, appassionante lettura. Straordinaria non solo l’asciuttezza e precisione della lingua, che ispirò Hemingway, ma anche l’architettura circolare di questo breve romanzo, come la ieratica solennità di Marlow, la voce narrante, e quel vertiginoso riavvolgersi iniziale della storia lungo il corso del Tamigi, una carrellata che non ha precedenti nella storia della letteratura. Nemmeno un film straordinario come Apocalypse Now ha saputo rendere il clima allucinato di Cuore di tenebra, lucida e potente evocazione del Male che può rivelarci qualcosa anche oggi. L’ultima volta che l’ho letto, non a caso, è stato nel 2001. Un’eco di quella rilettura riverbera nel mio romanzo Breve storia di lunghi tradimenti, scritto quell’anno, dove in uno dei primi capitoli riportavo l’elenco delle società che avevano avuto sede nelle Torri Gemelle, evocando una ad una, attraverso i loro nomi, molte delle entità che di lì a pochi anni avrebbero distrutto l’economia mondiale.

A riprova che, anche oggi, il cuore di tenebra del mondo è molto più vicino a noi di quanto pensiamo.

LA RUBRICA – Letture impossibili da dimenticare, rivelatrici, appassionanti.Libri che giocano un ruolo importante nelle nostre vite, letti durante l’adolescenza, o da adulti. Romanzi, saggi, raccolte di poesie, classici, anche testi poco conosciuti, in cui ci si è imbattuti a un certo punto dell’esistenza, magari per caso. Letture che, perché no, ci hanno fatto scoprire un’autrice o un autore, di ieri o di oggi.
Ispirandoci a una rubrica estiva del Guardian, A book that changed me, rifacendosi anche al volume curato da Romano Montroni per Longanesi, I libri ti cambiano la vita. Cento scrittori raccontano cento capolavori, abbiamo pensato di proporre a scrittori, saggisti, editori, editor, traduttori, librai, bibliotecari, critici letterari, ma anche a personaggi della cultura, della scienza, dello spettacolo, dell’arte, dell’economia, della scuola, di raccontare un libro a cui sono particolarmente legati. Un’occasione per condividere con altri lettori un momento speciale.

tullio avoledo

L’AUTORE – Tullio Avoledo, classe 1957, è uno scrittore friulano. Il suo romanzo d’esordio, L’elenco telefonico di Atlantide (Sironi), ha vinto il premio “Forte Village Montblanc – scrittore emergente dell’anno”. Ha poi pubblicato Mare di Bering (Sironi), i due romanzi Lo stato dell’unione (Sironi) e Tre sono le cose misteriose (Einaudi) – Premio Super Grinzane Cavour 2006 e finalista, nello stesso anno, al Premio Stresa. Del marzo del 2007 è Breve storia di lunghi tradimenti (Einaudi), di cui è uscito quest’anno il film omonimo di Davide Marengo. Suoi racconti appaiono in diverse antologie: per Guanda, ne I delitti in provincia appare il racconto La traccia del serpente sulla roccia. Nel 2008 esce La ragazza di Vajont (Einaudi) e L’ultimo giorno felice; del 2009 è L’anno dei dodici inverni, storia d’amore e di viaggi nel tempo, finalista al Premio Stresa. Nel 2011 è uscito per Einaudi Un buon posto per morire, scritto a quattro mani con Davide “Boosta” Dileo, tastierista del gruppo Subsonica. Il romanzo si è aggiudicato il Premio Emilio Salgari 2012. Avoledo ha aderito al progetto internazionale “Metro 2033 Universe” di Dmitrij Gluchovskij scrivendo il romanzo Le radici del cielo. A maggio 2014 è uscito il secondo capitolo e, sempre per Multiplayer, La crociata dei bambini. Nel 2016 pubblica infine Chiedi alla luce (Marsilio).

avoledo marsilio

Il protagonista, Gabriel è una archistar. Il suo vagare per l’Europa sembra improvvisato, casuale, addirittura involontario; o forse è guidato da un destino, da un’antica sapienza, da una volontà divina – o da un amore perduto. Il mondo nel quale vaga, il Vecchio Mondo, è irrimediabilmente vecchio, stantio, prossimo alla Fine. Gabriel è uno dei pochi che vedono, intravedono, sanno la prossimità della Fine: e così lui cerca, dentro al tempo che sfugge, in città e paesaggi che già svaniscono, di salvare qualcuno. Fanciulle ignare, artisti maledetti, grandi boia di stato: senza sapere bene perché, l’uomo – che a volte appare potentissimo e altre volte fragilissimo – salva, salva, salva. Soprattutto chi non vuol essere salvato…