“Ho cominciato un po’ per gioco, perché da pensionato ho il problema di impiegare il tempo…”. Antonio Bonelli, 84enne ex medico, ha tradotto l’intera Commedia dantesca nella lingua di Virgilio…

Come racconta La Stampa, Antonio Bonelli, 84enne medico in pensione (ma autore di saggi, romanzi, racconti e sonetti) ha portato a termine una vera e propria impresa, traducendo l’intera Commedia dantesca in latino, sua grande passione, pur non essendo un latinista di professione.

Non è la prima volta che la Divina Commedia di Dante viene tradotta in latino. Avvenne già ai tempi del Concilio di Costanza, primi del ’400 e, come ricorda il quotidiano, nel corso dell’800 si cimentarono prima l’abate Gaetano Dalla Piazza, poi il letterato Giuseppe Pasquali Marinelli.


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Bonelli spiega così la decisione di tradurre Inferno, Purgatorio e Paradiso: “Ho cominciato un po’ per gioco, perché da pensionato ho il problema di impiegare il tempo. Avevo tradotto qualche pagina dei Promessi sposi, poi ho voluto provare qualcosa di più impegnativo. Prima qualche terzina, poi da qualche terzina è venuto fuori un canto, poi due canti… Oltretutto a un certo punto mi sono trovato di fronte a questo anniversario, il 750° della nascita di Dante, nel 2015. Non sono riuscito a finire in tempo, ma è stato un catalizzatore che ha accelerato i lavori”.

Tra gli ostacoli principali, i tanti neologismi danteschi: “È un grosso problema, ci sono quegli stranissimi verbi – ‘indonna’, ‘disuna’, ‘inluia’ – che però molto spesso sono di origine latina. Quindi li ho lasciati pari pari, anche perché sono talmente belli che tradurli vorrebbe dire sciuparli. ‘S’inluia’ è diventato inluit…”.


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