“Saranno erotici, ma sono comunque romanzi d’amore…”. Su ilLibraio.it Anna Talò, scrittrice e traduttrice, analizza con ironia le trame di questi libri e individua i motivi del loro grande successo…

Cinquanta sfumature di Cenerentola…

di Anna Talò*

Non che ci si discosti molto dalla vecchia, cara, inossidabile Cenerentola. Di solito, Lui è più grande d’età, è realizzato, ha un sacco di soldi. Lei arriva a fine mese sudando sette camicie, fa due lavori, è all’università grazie a una borsa di studio, ha bisogno di un prestito. Lui ha successo, Lei non ancora. Lui le può risolvere la vita, Lei gli permetterà di farlo. Vissero felici e contenti è d’obbligo, la relazione sentimentale duratura, se non proprio il matrimonio, pure.

Saranno erotici, ma sono comunque romanzi d’amore. I protagonisti fanno numeri che necessitano un addestramento da Le Cirque du Soleil e hanno una resistenza che Rocky su e giù per la scalinata è roba da principianti, ma della Storia della Vita si tratta.

C’è una trama che si ripete, in questo genere, diventato un fenomeno di costume dopo essere stato sdoganato da Cinquanta sfumature di grigio della James. Ne ho tradotti quattro (Nudo d’autore, Senza tregua e A occhi aperti di Raine Miller; e Potere esecutivo di Jennifer Probst, quest’ultimo in uscita a febbraio 2016 – tutti Corbaccio), avrò letto una ventina di manoscritti e hanno più o meno tutti le medesime caratteristiche. Mancanza di fantasia? Macché: le autrici sono professioniste e rispondono a una richiesta delle lettrici.

I libri servono a viaggiare, scoprire, sognare e colmare bisogni. La domanda è: quali? Dipende. Io sono un’appassionata di gialli, per esempio. Verrebbe da pensare che vorrei commettere un omicidio e qualche volta, in effetti, sì. Più spesso, mi piacciono i problemi da risolvere attraverso la deduzione, e che il Male venga sconfitto.

E cosa cercano le lettrici degli erotici?  Fantasticare una relazione perfetta, senza tralasciare alcun dettaglio: Amore (sì, quello con la maiuscola), bellezza, sesso e soldi.

Lui ha un sacco di donne, che frequenta senza che il cuore gli sussulti neppure per sbaglio; Lei è vergine, oppure non ha mai conosciuto un orgasmo, oppure tiene gli uomini lontani neppure avessero Ebola perché sono dei gran bastardi e non ci crede più. Quando si incontrano, però, è la rivoluzione. Lui prova un’attrazione incomprensibile (spesso anche alle lettrici), Lei perde ogni inibizione e si trasforma in una dea del sesso, perché Lui è quello giusto. Lo conosce da quaranta secondi, eppure lo sa, e tu che leggi ti dici rassicurata: «Visto? L’intuito non sbaglia mai. Bisogna andare dove ti porta il cuore!», anche se, ormai, a forza di seguire quel cretino del tuo cuore ti sei ridotta a un gomitolo di cicatrici, e il tuo intuito è chiaro che dovrebbe stare dietro la lavagna, con le orecchie d’asino sulla testa.

A mezzo secolo dal movimento per la liberazione sessuale, Lui è promiscuo, Lei no, e la soddisfazione fisica, l’esplorazione erotica sono dedicate solo all’uomo che le sarà accanto fino alla fine dei suoi giorni. Perché la biologia non sa del cambiamento dei costumi, il corpo umano funziona come ha sempre fatto, e le donne, durante l’atto sessuale e con l’orgasmo, producono ossitocina, l’ormone dei legami, fino al trenta per cento in più degli uomini. Non tutte guardano i documentari scientifici e sono consapevoli di certe variazioni chimiche, ma come si sentono dopo che hanno raggiunto un qualche grado di intimità con un uomo, questo lo sanno eccome, come sanno che per gli uomini funziona diversamente. Quindi, desiderare che sia quello giusto, prima di infilarsi in un rapporto che potrebbe rivelarsi distruttivo, è istinto di autoconservazione.

Certo, la relazione sessuale descritta in questi romanzi esula da ogni probabilità umana. Passi che non esistono eiaculazione precoce, cilecca e dimensioni lillipuziane: altrimenti, che romanzi sarebbero? Ma Lui, che ha la vita stressante dell’amministratore delegato, ogni notte torna a casa con una fame da lupi, e non mi riferisco allo stomaco. Dopo qualche pagina sei stanca persino tu, che ti stai limitando a leggere, ti chiedi se si sia fatto una flebo di Viagra, anzi, si deve essere mangiato il signor Viagra tutto interno, perché altrimenti non ti spieghi come mai tuo marito, che fa il capotreno, si addormenti con la bolla al naso sul divano dopo cinque minuti, lamentando un’ineliminabile stanchezza e questo, invece, dopo aver guadagnato mille milioni di dollari, volato su un jet, licenziato cento persone, assunte duecento, e fatto beneficenza, sia il coniglietto della Duracell.

Però il nocciolo della questione, la vera sostanza, non è la durata, la fantasia, l’immediatezza del sentimento. È che Lui la desidera. Seguendo il filo di un’osservazione illuminante di Massimiliano Parente, qualche settimana fa sul Giornale, un uomo ama quel che desidera, non desidera perché ama. E, se nella competizione con l’intero genere femminile, Lui può avere chiunque, più bella, più raffinata, meno complicata, meno rompiballe, al suo livello sociale, ma vuole Lei, sceglie Lei, brama Lei, allora c’è speranza pure per te, ti piace pensare, con la colonna sonora del russare di tuo marito, il capotreno.

*L’AUTRICE – Anna Talò è autrice, giornalista, traduttrice. Ha scritto per Corbaccio Le vere signore non parlano di soldi e Meditazioni per donne sempre di corsa. Volevo solo una vita tranquilla! è il suo primo romanzo. Qui il suo sito.

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