Per capire meglio l’effettiva presenza di donne nelle redazioni, negli Usa 6 anni fa è nata VIDA, un’associazione che monitora il numero di giornaliste e critiche letterarie che firmano articoli per le riviste culturali più autorevoli. Da pochi giorni è stato reso pubblico il report relativo allo scorso anno…

Le lettrici, dati Istat alla mano, prevalgono nettamente sui lettori. In Italia, ma anche all’estero. Ma quante sono le donne che scrivono di libri?

Per capire meglio l’effettiva presenza di donne nelle redazioni di riviste letterarie e pagine culturali dei giornali (tema sentito anche in Italia) negli USA 6 anni fa è nata VIDA: Women in Literary Arts. L’associazione monitora il numero di giornaliste e critiche letterarie che firmano articoli per le riviste culturali più autorevoli. E ogni anno divulga i dati raccolti.

Da pochi giorni è stato reso pubblico il report relativo alle donne impiegate nel 2015 in alcuni dei magazine letterari più importanti. I dati sono positivi: lo scorso anno le firme femminili su riviste come Harper’s Magazine e The New Republic sono aumentate rispetto al passato.

In riviste come Granta e Poetry magazine, il 49 per cento dei contributi è scritto da autrici. Tuttavia, in moltissimi casi, sono le riviste più piccole a pubblicare una grande quantità di contributi firmati da donne (fino al 70 per cento del totale degli articoli), mentre nelle redazioni più famose, come quella della New York Review of Books, le firme femminili sono il 21 per cento del totale.

Amy  King, autrice e direttrice di VIDA, ha spiegato al Guardian che “dopo sei anni di monitoraggio (della presenza di donne in redazione), le riviste più influenti si dimostrano più attente alla questione. Non significa che tutti siano favorevoli ad affrontare il problema della disparità, ma per lo meno hanno compreso che non è più accettabile esprimersi a sfavore… Le donne oggi sono più forti e vogliono essere ascoltate“.

Per la prima volta quest’anno VIDA si è occupata di indagare anche la diversità nelle redazioni: dall’orientamento sessuale all’etnia, fino all’invalidità. I risultati del sondaggio hanno dimostrato che gran parte delle donne che lavorano nelle redazioni delle riviste letterarie sono bianche ed eterosessuali.

Di nuovo, dopo la questione #OscarsSoWhite (quasi tutti i candidati e i vincitori dei premi Oscar erano bianchi), è stata messa in luce la mancanza di rappresentazione di alcuni gruppi di popolazione nei prodotti culturali americani. Anche se vi sono delle eccezioni, come la rivista Poetry magazine, dove ben 55  autori si sono dichiarati non eterosessuali.

 

 

 

 

Libri consigliati