Da tre anni la professoressa Donatella Di Cesare, filosofa e docente alla Sapienza, era sotto protezione per le minacce di matrice antisemita ricevute: “Nessuno mi ha spiegato perché è stata tolta la scorta. È una modalità quantomeno inquietante”

Da tre anni la professoressa Donatella Di Cesare, filosofa e docente alla Sapienza, era sotto protezione per le minacce di matrice antisemita ricevute. Ma come lei stessa racconta al Corriere della Sera, quotidiano con cui collabora, alla fine di maggio si è presentato un ufficiale della Procura di Roma per informarla che le sarebbe stata tolta la scorta: “Per carità, sono lieta di essere una cittadina libera. Ma nessuno mi ha spiegato perché. È una modalità quantomeno inquietante”, commenta Di Cesare. Che aggiunge: “Se quei pericoli adesso sono venuti meno, io sono la prima ad esserne ben contenta. Quello che mi preoccupa è il fatto che nessuno mi ha informato se è davvero così. E soprattutto questo avviene in un periodo in cui è nato un nuovo governo, che ha deciso proprio di rivedere il sistema delle scorte”.

In un tweet la professoressa (in libreria per Bollati Boringhieri con Stranieri residenti – Una filosofia della migrazione) ha scritto: “Dall’oggi al domani mi è stata tolta la scorta. Con il nuovo governo #MinistrodegliInterni #Salvini. Non avevo una carica politica o istituzionale. Mi è stata data la scorta per minacce di gruppi neonazisti e neofascisti. Sono finite le minacce?”.

 

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