Il futuro delle biblioteche all’interno delle comunità sarà collaborativo, robotico e partecipativo – Lo scenario

Per poter sopravvivere al terremoto tecnologico in atto, le biblioteche devono cambiare – e devono farlo velocemente. Ne ha scritto di recente Fastcoexist.com.

Secondo il rapporto di Arup, un’azienda di progettazione grafica, però, non bisogna scoraggiarsi per la loro sorte. Questo rapporto si basa sui risultati di alcuni laboratori tenuti a Londra, San Francisco, Melbourne e Sidney da esperti di biblioteconomia per delineare il futuro ruolo delle biblioteche all’interno di una comunità.

Nel rapporto si annuncia la rinascita di alcune biblioteche come infrastrutture sociali e in termini di servizi offerti dal sistema bibliotecario. È cominciata, infatti, una lenta ma inarrestabile trasformazione di alcune biblioteche in centri per l’istruzione, l’intrattenimento e il lavoro, senza abbandonare la loro eterna funzione di promotrici e dispensatrici di cultura.

Il nuovo ruolo delle biblioteche si può osservare in un esperimento senza precedenti attuato dalla Biblioteca Centrale di San Francisco: si è dato alloggio a 150 senzatetto e assistenza a circa 800 cittadini, grazie al supporto di assistenti sociali e di personale professionalmente preparato. Le biblioteche dovranno sempre garantire uguale accesso a ogni utente, indipendentemente da etnia, età, sesso e sessualità.

Un altro tema affrontato è il cosiddetto Bit-Rot, il deterioramento dei dati, eventualità sempre più concreta in un’era in cui l’informazione è trasmessa attraverso dispositivi digitali soggetti a continui cambiamenti.

“Penso che esista un’intera infrastruttura che debba essere non solo creata, ma inventata e sostenuta per essere sicuri che il sapere che stiamo digitalizzando sia conservato e riutilizzato per un lungo periodo di tempo”: queste le parole di Vint Cerf, uno dei padri di Internet.

Ma il digitale ha anche apportato dei vantaggi alle biblioteche: sfruttando i social network si può consentire a un pubblico più ampio di avere accesso ai dati, in un’ottica più collaborativa tra utenti e biblioteca. La Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti, per esempio, si è servita del sito webFlickr per postare il proprio archivio fotografico online, con l’aiuto di volontari per taggare i documenti.

Nel futuro le biblioteche diventeranno ambienti altamente partecipativi, in cui gli utenti potranno informarsi attraverso superfici touchscreen e dispositivi interattivi. Dovranno essere impiegati macchinari avanzati (robot) per raccogliere libri e altro materiale e renderli immediatamente utilizzabili. Il Librarian Bot dell’Università di Chicago è un sorprendente esempio di sistema robotico che ha cominciato a recuperare libri dal 2011.

Anche le pareti delle biblioteche cambieranno, espandendosi oltre il loro spazio fisico e rendendo i loro contenuti disponibili online e in ogni momento attivabili per gli utenti, come è stato fatto nella metropolitana di Mosca, con la creazione di una biblioteca virtuale di classici della letteratura russa.

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