Dal Kansas all’Illinois, passando per la Virginia e… Ravenna. Questa volta vi raccontiamo le storie dei gatti che abitano in biblioteca (tra cui quella Classense della città romagnola): “Sono passati sei anni dal giorno in cui li abbiamo trovati…” – L’intervista

Ormai è evidente che la “cat-mania”  impazza sul web anche tra i lettori, in particolare su Instagram, dove i felini vengono ritratti in qualsiasi posa, anche “immersi” tra le pagine di un libro; il sito mentalfloss.com ha presentato una selezione di gatti che vivono in biblioteca, perché, se è vero che esistono i lettori “topi di biblioteca”, che animano e “abitano” le case dei libri, allo stesso tempo ci sono pure i “gatti di biblioteca”, che rendono l’atmosfera sicuramente più intima (salvo allergie).

-Ernie: vive presso la Biblioteca Bealton a Bealton , in Virginia . E’ stato trovato nel deposito vicino e adottato dal personale della biblioteca. Dal momento che è un gatto polidattile, il nome letterario che ha guadagnato è Ernest Hemingway P., poiché Hemingway era appassionato di gatti polidattili. Nella struttura è attivo un particolare programma chiamato”Flat Ernie “, in cui i clienti possono fare una foto con Ernie nelle loro visite.

-Stacks: vive nella Biblioteca Pubblica Litchfield a Litchfield, nell’Illinois; è stato adottato da un “gattile” per liberare la biblioteca dai topi, ed è riuscito nell’impresa. A lui sono dedicate foto e t-shirt i cui ricavati vanno al rifugio che lo ospitava.

-Trixie: è il gatto “residente” presso la Biblioteca Pubblica Independence a Independence, in Kansas; abbandonato più di 5 anni fa davanti alla biblioteca, ne è diventato il protagonista: è rappresentato nel logo, è la mascotte dei lettori che si fanno fotografare con lui, e ha persino una sua pagina Facebook.

 

-Qui sopra, il “sindaco di Midtown” Norm Lopez: molto spesso ospite della Biblioteca Pubblica di Sacramento, specialmente nei programmi annuali di lettura estiva ispirati ai libri sui felini, il gatto (non certo in formissima, come si può vedere) era stato trovato su un marciapiede, scambiato per una gatta incinta, e poi riconsegnato al suo padrone.

-Obama, Dewey, Byron e Teresa: una vera e propria colonia felina, che dal 2009 abita la Biblioteca Classense di Ravenna. Orfani di madre, sono stati accolti subito dalla direttrice Claudia Giuliani che, ai lettori de ilLibraio.it, racconta la loro storia. “Si chiamano Dewey, come l’inventore della classificazione decimale usata in tutte le biblioteche del mondo (che purtroppo è mancato, ndr), Byron, come il poeta inglese che soggiornò a lungo a Ravenna, Teresa, come la ravennate Guiccioli che lui amò e Obama, come il primo presidente nero nella storia degli Stati Uniti d’America (il gatto è infatti nero, ndr). Sono passati sei anni dal giorno in cui li abbiamo trovati, lunedì 1 giugno 2009: erano minuscoli, ancora con gli occhi chiusi e decisamente bruttini, la loro tana era nel cantiere Classense, che i muratori avevano chiuso il venerdì precedente per il ponte legato alla festa della Repubblica. I lettori della Classense li hanno salvati: loro, infatti, avevano udito per primi i miagolii disperati dei quattro cuccioli affamati e oramai esausti”.

Come i “compagni” d’Oltreoceano anche i gatti della Classense sono molto coccolati dai bibliofili: “I gattini – come ancora li chiamiamo – sono i beniamini di tutti in biblioteca. Dormono placidamente accanto agli studenti intenti sui libri, accettano carezze e baci da tutti e sono buoni compagni di giochi dei ragazzi. Sopravvivono grazie alla generosità dei lettori che non lesinano mai sulle offerte per il loro cibo e le loro cure. Vivono circondati ogni giorno dalle parole e dai gesti di affetto di chi passa dalla biblioteca”.

Avere i gatti in biblioteca permette anche di “sfruttarli” per eventi letterari ad hoc: “Tutti gli anni festeggiamo il 17 febbraio, giornata nazionale del gatto, con una vetrina dedicata al gatto dove esponiamo libri in cui i gatti sono protagonisti. E’ capitato anche che alcuni bambini ci abbiamo regalato disegni fatti da loro con i gatti della biblioteca, sempre in occasione della festa del gatto”.

Fonte immagine: 21secolo.it

 

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