Il web e i social network hanno cambiato molte cose anche nell’ambito delle riviste letterarie. Negli Usa, però, non mancano nuove, dinamiche realtà (cartacee, digitali o online). Il viaggio de IlLibraio.it…

In tutto il mondo l’editoria libraria e il giornalismo culturale (cartaceo e online) vivono una fase di profonda trasformazione. In particolare, non è un periodo facile (non solo in Italia, dove però non mancano nuove interessanti realtà) per le riviste letterarie. La diffusione della rete e dei social network, infatti, ha cambiato molte cose anche in questo ambito… Eppure, negli ultimi anni, soprattutto Oltreoceano, non poche nuove e (spesso) innovative riviste sono nate e si sono imposte nel giro di poco tempo, non solo su internet o in versione digitale, ma anche, in qualche caso, su carta. Quasi sempre, a fondarle sono stati giovani coraggiosi e intraprendenti. Insomma, tra le riviste letterarie in lingua inglese è in atto un’intrigante sfida, prima di tutto generazionale, tra realtà dal passato mitico che cercano di reinventarsi nell’era digitale e nuovi progetti. A proposito di questi ultimi, IlLibraio.it ne ha selezionati alcuni tra i più interessanti. 

The New Inquiry Magazine

Questa rivista è stata fondata in un appartamento di Brooklyn nel 2009, da Mary Borkowski, Jennifer Bernstein e Rachel Rosenfelt. Da una parte il sito web (thenewinquiry.com), dall’altra il magazine, disponibile solo in versione digitale (abbonarsi costa 2 dollari al mese). The New Inquiry opita soprattutto saggi e recensioni. Come ha ricordato Serena Danna su La Lettura nei mesi scorsi, lo scrittore Jonathan Lethem ha definito questo magazine “il precursore dell’intellettualismo extra-istituzionale nativo di internet”. Più chiaro di così…

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Brain Pickings 

Merita attenzione anche il discusso portale Brainpickings.orgfondato nel 2006, sempre negli Usa, e guarda caso sempre a Brooklyn, dalla bulgara Maria Popova. Da una parte,  la blogger, attivissima su Twitter, è stata elogiata (anche dal New York Times) per i mille spunti pubblicati quotidianamente (compresi numerosi inediti d’autore, oltre a materiale raro, “spesso dimenticato negli archivi dei musei o nei cassetti degli editori”); dall’altra è stata criticata, perché riceverebbe da Amazon un compenso per i link diretti al gigante dell’e-commerce presenti sul sito che, va detto, ha davvero un’archivio infinito di contenuti, e che è gratuito (anche se chi vuole può fare una donazione…).

brainpickings.org

-Hazlitt

-Il portale canadese http://penguinrandomhouse.ca/hazlitt, online dall’agosto 2012 (mentre nel novembre 2013 è uscito il primo numero dell’edizione cartacea), è sì legato a un (super)gruppo editoriale, Penguin Random House, ma ogni giorno online propone contenuti di narratori e saggisti, giovani e meno giovani, pubblicati anche da altri editori. Spazio a politica, arte, cinema, musica, economia… ovviamente alla letteratura, e grande importanza allo “sguardo d’autore”. Il responsabile del progetto, Chris Frey, ha un passato da giornalista. E più volte ha chiarito che Hazlitt (il nome è un omaggio a William Hazlitt, scrittore e critico letterario inglese dell’Ottocento) non è un progetto con finalità di marketing.

 

Hazlitt

-Scratch

-A fondare nell’ottobre 2013 il trimestrale digitale Scratch sono stati Jane Friedman e Manjula Martin. Abbonarsi costa 20 dollari l’anno (sul sito Scratchmag.net ci sono anche alcuni articoli gratuiti) e il magazine in questione si rivolge soprattutto agli autori: questa rivista unica nel suo genere, infatti, si occupa esclusivamente (o quasi) delle relazioni tra scrittori, soldi e vita quotidiana. Insomma, si parla di denaro & scrittura, tema troppo spesso considerato tabù. Spazio a interviste e reportage e discussioni.

-n+1

n+1 (nplusonemag.com) è un magazine letterario assai sofisticato che dà spazio, tra l’altro, a tematiche culturali e politica. La rivista è stata fondata nel 2004 a Brooklyn (e dove, altrimenti?) da Keith Gessen, Benjamin Kunkel, Mark Greif, Chad Harbach, Allison Lorentzen e Marco Roth. Questo quadrimestrale cartaceo (che ha anche un bel sito) è finito spesso sotto accusa, in quanto considerato troppo elitario. A volte a ragione, altre no…

n+1

-The American Reader

The American Reader è una rivista bimestrale cartacea fondata nel 2012 da Uzoamaka Maduka e Jac Mullen. Abbonarsi costa 54.99 dollari l’anno (ma sul sito Theamericanreader.com sono disponibili varie opzioni, anche più economiche), e chi legge in inglese dovrebbe farci un pensierino. The American Reader si rivolge a una “nuova generazione di lettori” e ha un approccio decisamente non scontato alla critica letteraria. Spazio, tra l’altro, alla poesia, al teatro, e alle interviste ad autori ed editori.

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-The Believer

-E chiudiamo con una rivista cartacea molto nota, anche perché attiva da ormai oltre un decennio: The Believer (9 le uscite all’anno) fondata nel 2003 dallo scrittore Dave Eggers, con sede a San Francisco. A pubblicarla, McSweeney’s Publishing, la casa editrice dell’autore de Il Cerchio. E a curarla, Heidi Julavits, Ed Park e Vendela Vida. Spazio a sorprendenti saggi d’autore, recensioni e interviste, non solo a scrittori, ma anche a registi, musicisti, artisti… E’ online anche il sito Believermag.com.

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