“Ha saputo raccontare l’Occidente che sbatte a vuoto…”

Lunedì 28 luglio, alle 21.30, il Nuovo Teatro dell’Opera di Firenze ospiterà il “Concerto per Tiziano Terzani dieci anni dopo”, evento organizzato in occasione dell’anniversario della morte del grande giornalista e scrittore, del quale quest’anno Longanesi ha pubblicato “Un’idea di destino – Diari di una vita straordinaria”.

Tanti gli ospiti della serata (che sarà condotta da Paola Maugeri e Raffaele Palumbo, e che vedrà protagonisti Angela, Folco e Saskia Terzani), e grande spazio per la musica, con la presenza di Irene Grandi, Gnu Quartet, Casa del Vento, Joe Barbieri, Simone Cristicchi e Krishna Das. Previste anche le letture di Monica Guerritore, Enrico Lo Verso e Valentina Lodovini, oltre agli interventi di Don Vitalino Della Sana e di Mario Zanot. Spazio, inoltre, ai contributi video, affidati a Ermanno Olmi e Cecilia Strada.
Tra gli interventi musicali previsti, ci sarà pure quello di Giulio Casale, già leader degli Estra (rock band di culto che di recente si è riunita per un apprezzato tour), cantautore (“Dalla parte del torto”, il suo ultimo disco solista, è tra i più intensi degli ultimi anni), protagonista anche a teatro (con spettacoli su De Andrè e Gaber, tra gli altri) e anche scrittore (“Intanto corro”, Garzanti, 2008).
In quest’intervista Casale parla con Cado in Piedi del suo rapporto da lettore e artista con Terzani.
Com’è nata l’idea della sua presenza sul palco a Firenze?
“Non è la prima volta che mi accosto alla figura di Terzani. La prima fu in occasione del premio a lui dedicato. Al Teatro Nuovo Giovanni da Udine cantai delle canzoni e lessi dei suoi brani”.
 
E per il 28 luglio cosa sta preparando?
“Gli ospiti saranno tanti. Il mio apporto sarà soprattutto musicale”.
Da lettore, quando ha scoperto Terzani?
“A metà degli anni ’90, con ‘Un indovino mi disse’. La sua allusione a un approccio alla vita diverso mi colpì sin da subito. E non solo, ovviamente: Terzani ha saputo raccontare l’Occidente che sbatte a vuoto, immagine che condivido, meglio di tanti altri”.
A quale suo libro è più legato?
“Come spesso capita, al primo di un autore che si è letto… Ma di Terzani ho apprezzato anche testi come ‘Un altro giro di giostra’ e ‘La fine è il mio inizio’, per citarne solo due”.
 
Ha letto i diari inediti di Terzani usciti per Longanesi?
“Sì certo. E mi sono commosso leggendo diversi passaggi della seconda parte del volume. Per Terzani la morte non è la fine, ma una porta”.
C’è una sua canzone che si ispira all’opera di Terzani?
“Più che una canzone, citerei la mia raccolta di poesie autobiografiche ‘Sullo Zero’, appena ripubblicata da Tagete Edizioni, piccola casa editrice di Pontedera. In questi testi provo a raccontare l’essenzialità a cui dovremmo provare a tornare. Proprio come scriveva Terzani”.
 
Un’ultima domanda: nei mesi scorsi lei ha riunito il suo storico gruppo, gli Estra. A quando un nuovo disco di inediti?
“L’obiettivo è pubblicarlo entro quest’anno. Speriamo di farcela, non sarà facile. Di sicuro, saranno brani che non guardano al nostro passato musicale, ma al futuro”.
Info sulla serata dedicata a Terzani e prevendite su www.boxofficetoscana.it 

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