“Quando mi dicono: ti potevi vestire meglio. E io mi ero già vestito meglio…”. La nuova raccolta dello scrittore e sceneggiatore, che torna a raccontare l’allegria degli istanti di cui è fatta la vita, ma questa volta prova a prenderli dalla parte sbagliata….

Dopo il successo della prima raccolta, Momenti di trascurabile felicità, Francesco Piccolo, scrittore (premio Strega uscente) e sceneggiatore, in Momenti di trascurabile infelicità (in arrivo in libreria sempre per Einaudi) torna a raccontare l’allegria degli istanti di cui è fatta la vita, ma questa volta prova a prenderli dalla parte sbagliata. Setacciando le giornate fino a scoprire come ogni contrattempo, anche il piú seccante, nasconda qualcosa di impagabile: una scintilla folgorante di divertimento e di vitalità.

Che si tratti di condividere l’ombrello con qualcuno,strappandoselo di mano per gentilezza fino a ritrovarsi entrambi bagnati fradici. O diammettere che non ci ricordiamo piú niente di quello che abbiamo imparato a scuola, che le recite dei bambini sono una noia mortale, e che non amiamo i nostri figli nello stesso modo, semplicemente perché sono diversi. Per non parlare dell’obbligo morale di farsi la doccia appena si arriva ospiti da un amico, che se ne abbia voglia o meno – in fondo soltanto per rassicurare l’altro sul fatto che ci si lava. Oppure delle persone troppo cortesi che ti tengono aperto il portone, costringendoti ad affrettare
il passo.

Come dimostra lo scrittore casertano ciascuno sperimenta ogni giorno mille forme trascurabili (e non irrilevanti) di infelicità. Ma sorge il dubbio che sia “come i bastoncini dello shangai: se tirassi via la cosa che meno mi piace della persona che amo, se ne verrebbe via anche quella che mi piace di piú”.

FrancescoPiccolo

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