Gli editori Amici del Salone, tra cui quelli che hanno annunciato le loro dimissioni dall’Aie, si rivolgono in particolare a Torino e “chiedono che si parta al più presto con un progetto forte di Salone a Torino” – Il punto della situazione in vista del decisivo incontro di martedì alla presenza di Franceschini

“Abbiamo apprezzato l’intervento del Ministro Franceschini per cercare di conciliare le posizioni del Salone Internazionale del Libro di Torino e di Fabbrica del Libro spa, società privata di cui è azionista l’Aie, che intende creare una manifestazione fieristica a Rho in date contemporanee o molto vicine a quelle fissate da tempo da Torino. Tuttavia, le interviste di Federico Motta, presidente dell’Aie, su ilLibraio.it e l’intervista di Corrado Peraboni, amministratore delegato della Fabbrica del Libro, su La Stampa, indicano che secondo Aie e Fabbrica del Libro l’unico accordo possibile consiste nel rendere marginale l’evento di Torino…”. Inizia così la lettera aperta della neonata Associazioni Amici del Salone, che arriva mentre si cerca un non semplice punto d’incontro tra Aie, Fabbrica del libro, Fondazione per il Libro e ministeri in vista del decisivo incontro di martedì 20 settembre alla presenza del ministro dei Beni e le Attività Culturali Dario Franceschini.

Gli editori Amici del Salone, tra cui quelli che hanno annunciato le loro dimissioni dall’Aie, si rivolgono in particolare a Torino e “chiedono che si parta al più presto con un progetto forte di Salone a Torino”. Più avanti nella lettera scrivono: “Crediamo che ci siano le condizioni per correggere e sanare gli errori del passato che hanno contribuito a generare l’odierna situazione, e quindi per creare un Salone pubblico di interesse pubblico con una gestione efficiente e trasparente e un’organizzazione condivisa con editori, librai, bibliotecari e tutti coloro che hanno a cuore la promozione della lettura. Siamo pronti a partecipare a questo progetto nell’ambito della Fondazione per il Libro”. Infine la nuova associazione si rivolge all’Aie: “Auspichiamo anche che, se ha a cuore i libri e i lettori, l’Aie faccia un passo indietro e sposti di qualche mese le date della fiera di Rho in modo che Milano abbia la sua manifestazione e allo stesso tempo si possa realizzare la regia unica proposta dal Ministro Franceschini. Due manifestazioni distanti nel tempo non si cannibalizzano, possono operare in sinergia e fare sistema”.

Nel frattempo, lunedì 19, proprio alla vigilia del giorno (forse) decisivo, è in programma un nuovo summit tra le parti. Verrà presa in considerazione la proposta di Massimo Gramellini che, come abbiamo raccontato, in un intervento su La Stampa dal titolo “Un festival per salvare la pace” ha proposto cinque giorni di fiera a Milano e, a seguire, cinque di incontri con gli autori nei palazzi e musei di Torino (non al Lingotto)?


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