Guido Conti, scrittore e illustratore emiliano, torna in libreria con “Nilou e i giorni meravigliosi dell’Africa”, un’avventura che tocca il cuore di grandi e adulti. Per l’occasione su ilLibraio.it pubblichiamo alcune tavole tratte dal volume e un intervento dello stesso autore, dedicato proprio alle sue illustrazioni: “Che differenza c’è tra un segno di matita o uno stile nella scrittura? Nessuno. Il lungo e faticoso lavoro è lo stesso…”

Dopo Il volo felice della cicogna Nilou, la cicogna Nilou, il suo fedele compagno Mian e l’allegro fringuello Hadì tornano a volare insieme. Questa volta i tre amici viaggiano alla ricerca della mamma di Nilou, dispersa negli spazi immensi dell’Africa, terra meravigliosa ma anche piena di pericoli. Durante il viaggio incontrano le iene cattive e una piccola cicogna nera, Jamila, rimasta sola per colpa della guerra degli uomini. Jamila non sa ancora volare, così Nilou, ricordandosi del suo primo viaggio, si prende cura della piccola cicogna nera e ne diventa la “nuova mamma”, in attesa di trovare qualcuno che sia disposto ad adottarla.

Siamo nel nuovo libro di Guido Conti, scrittore e illustratore classe ’65 e autore, tra gli altri, della raccolta di racconti Il coccodrillo sull’altare (Guanda) e de Il grande fiume Po (Mondadori, 2012). In  Nilou e i giorni meravigliosi dell’Africa (Rizzoli), tra sorprese e incontri con animali curiosi, dal marabù filosofo al giovane principe degli ippopotami, i quattro amici scopriranno quanto sia difficile imparare la pazienza, la tolleranza e soprattutto l’amore.

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Su ilLibraio.it proponiamo alcune illustrazioni tratte dal libro e un intervento dello stesso Guido Conti, che ci parla del suo lavoro.

Che differenza c’è tra un segno di matita o uno stile nella scrittura? Nessuno. Il lungo e faticoso lavoro è lo stesso. Mentre scrivevo le storie di Nilou sentivo la necessità di trovare anche un segno che potesse dare un’immagine alla mia cicogna e ai suoi compagni d’avventura. Così ho lavorato, scrivendo e disegnando contemporaneamente la storia di Nilou.

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Scrivere una favola per grandi e bambini è il raggiungimento di un obiettivo durato quasi trent’anni di lavoro. È un momento di grande maturità perché richiede allo scrittore un notevole impegno: quello di essere essenziale, di essere profondo senza essere banale o retorico, e nello stesso tempo essere leggibile e attrarre un pubblico che va dai 9 ai 99 anni. In pratica la poesia. Per uno scrittore è il massimo della sfida. Sarà un caso che tutti i grandi narratori dell’Ottocento si sono confrontati con la favola, come strumento per capire non solo il presente? Consideravano la favola come un obiettivo alto, mai banale della loro attività poetica e narrativa.

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Scrivevo dunque per cercare una lingua essenziale ma carica di pathos, di calore, di bellezza. Ho lavorato fino a quando non ho raggiunto questo obiettivo stilistico, togliendo tutto ciò che era superfluo nella narrazione, nell’aggettivazione, alla ricerca di una semplicità molto ricercata. Così ho lavorato per la scrittura, così ho lavorato per il disegno. Cercavo un segno essenziale per questo mi sono avvicinato e mi sono ispirato alle stampe giapponesi. Con una pennellata sono capaci di dare vita ad aironi in volo, con un pennello macchiato d’inchiostro sopra una carta appena umida si aprono ali e paesaggi con un’atmosfera impareggiabile. Anche i giapponesi cercano con l’essenzialità di un segno la potenza della poesia.

Per capire quanto lavoro c’è stato prima di raggiungere certi risultati e per cercare una quarantina di disegni, almeno per Il volo felice della cicogna Nilou, ho buttato quasi trecento disegni. Quando ho consegnato il primo lavoro alla Rizzoli, mi hanno detto: “belli davvero, rifalli da capo”. Questo è indice di serietà e di professionalità. Non si sono accontentati, da me volevano il meglio e l’hanno ottenuto costringendomi a lavorare con impegno, perché solo con un lungo lavoro si possono raggiungere certi obiettivi. Il fatto che “Nilou” sia stato poi tradotto in Corea del Sud (dove c’è una grande tradizione editoriale di grafica e di editoria), in Grecia e in Spagna, ha dato ragione al nostro lavoro di squadra.

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L’altro grande insegnamento l’ho avuto dallo studio della grafica satirica, in particolar modo dei giornali umoristici tra Otto e Novecento anche a livello europeo, di cui sono uno studioso ormai da diversi anni. Ho analizzato il rapporto tra la grafica, la vignetta, la battuta in una serie di autori che hanno pubblicato sui giornali di fine Ottocento per arrivare nel Novecento al “Bertoldo”e al “Candido” di Guareschi. È stata un’altra lezione di essenzialità più mirata all’efficacia che alla poesia. Guareschi, grandissimo disegnatore, è stato veramente un punto di riferimento, così come Molino, Bazzi, Mondaini, Mosca, Steinberg che mi hanno indirizzato alla ricerca di uno stile.

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La guida di Sergio Pappalettera e del suo studio grafico è stato altrettanto importante per guidarmi nel lavoro di illustrazione, perché non volevo fare i soliti libri per bambini, fondendo insieme tutte queste tradizioni. C’era una serialità da rispettare e anche un’originalità da dare ad ogni storia. Sono storie quelle di Nilou e dei suoi amici che parlano al cuore di tutti e per questo abbiamo scelto di non illustrare in maniera “infantile” il racconto. In Nilou e i giorni meravigliosi dell’Africa, seconda puntata di questo lungo progetto, si è giocato sul colore. Se nel Volo felice si è scelto di lavorare sul bianco come segno distintivo del libro, in Nilou e i giorni meravigliosi dell’Africa si gioca sul colore. Le indicazioni di creare pagine di puro colore, di decorazione, ispirandosi ai colori dell’Africa, continua l’idea di essenzialità del primo libro e assegna al secondo uno sviluppo decisamente originale ma in continuità con il primo. Ecco il lungo lavoro che sta dietro le due storie di Nilou: un’idea di bellezza, tra scrittura e racconto, che il pubblico di tutte le età ha dimostrato di amare.

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LA MOSTRA – Il 25 novembre, alle ore 17, in occasione della presentazione del libro, verrà inaugurata una mostra che vedrà protagoniste le illustrazioni degli ultimi due volumi di Guido Conti. Appuntamento alla Libreria Mondadori del Centro Commerciale EuroTorri di Parma. La mostra sarà aperta fino a 6 gennaio 2016.

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