Imparare un libro a memoria significa in un certo senso riscriverlo… A Santarcangelo un progetto ispirato a “Fahrenheit 451”, nato da un’idea della performer norvegese Mette Edvardsen – I dettagli

Per “Time has fallen asleep in the afternoon sunshine”, progetto speciale di Mette Edvardsen (performer norvegese che vive e lavora a Bruxelles) per la Biblioteca Comunale A. Baldini di Santarcangelo, un gruppo di persone impara a memoria un testo di sua scelta, formando in questo modo un catalogo di libri viventi “consultabili” nella biblioteca.

I “libri-viventi” passano il loro tempo nella biblioteca, e sono a disposizione per essere consultati da un visitatore alla volta. I visitatori della biblioteca, infatti, scelgono un “libro” che vorrebbero leggere, e il “libro” conduce il suo lettore in un angolo tranquillo della biblioteca, al bar, o a fare una passeggiata, mentre racconta il proprio contenuto.

L’intero progetto si ispira, ovviamente, a Fahrenheit 451 (il titolo Time has fallen asleep in the afternoon sunshine è una frase di Alexander Smith che compare nel libro), racconto di fantascienza di Ray Bradbury del 1953, che immagina una società futura in cui tutti i libri, considerati oggetti pericolosi, sono stati bruciati per garantire una felicità ottenuta grazie alla rimozione della conoscenza e l’assenza di pensieri individuali; una comunità clandestina di persone reagisce al violento atto di censura e impara a memoria i libri, consegnandoli al futuro.

Imparare un libro a memoria, significa in un certo senso riscriverlo. Nel processo di memorizzazione, il lettore prende per un istante il posto dello scrittore, o diventa il libro stesso. Imparare un libro a memoria è un’attività continuativa, un fare privo di méta, un processo continuo di memoria e oblio.

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