Dopo quasi 30 anni cambiano la grafica, la carta, i font, l’impaginazione e perfino il logo della casa editrice indipendente specializzata in letteratura scandinava

Ecco come la casa editrice indipendente Iperborea,  fondata da Emilia Lodigiani nel 1987 e specializzata in letteratura scandinava, racconta così, sul sito Iperborea.com, le novità introdotte:

Cari Lettori,

con una certa emozione abbiamo il piacere di annunciare che dopo un anno di lavori in corso, di prove, riprove, controprove, sono finalmente pronti i nuovi libri Iperborea.
Abbiamo rinnovato tutto: la grafica, la carta, i font, l’impaginazione e perfino il logo. E con tutto intendiamo anche il sito, la newsletter, gli inviti… in una parola l’intera comunicazione visiva delle nostre ormai molteplici attività: libri, corsi, festival, eventi.
Perciò, d’ora in avanti, tutti i libri Iperborea, ristampe incluse, usciranno con la nuova veste grafica.

Perché cambiare?

«Non so dire in verità se la situazione sarà migliore quando cambierà: posso dire che deve cambiare se si vuole che sia migliore.» Georg Christoph Lichtenberg.

A 28 anni dalla nascita, il progetto grafico iniziale aveva di certo mantenuto una sua originalità, nonostante molti elementi che nel 1987 rappresentavano un’innovazione (come le immagini al vivo in copertina) siano poi stati ampiamente adottati da vari editori. Altri dettagli, a nostro avviso, avevano bisogno di una ringiovanita, in linea con l’accuratezza e la qualità delle nostre pubblicazioni. Abbiamo comunque mantenuto gli elementi che più ci contraddistinguono e a cui noi e i nostri lettori storici siamo più affezionati: il formato, la forte presenza delle immagini di copertina, i colori e il numero di collana sul dorso.

Le novità

Uno dei maggiori cambiamenti è dato dalla sovraccoperta, in carta Fedrigoni Imitlin tela, una delle più pregiate in commercio, leggera ma molto resistente, che ai nostri occhi e alle nostre dita impreziosisce la veste del libro. Una carta telata che permette inoltre alle immagini di copertina, in gran parte quadri, di esprimersi al meglio.

Leggibilità

La carta più leggera, sia delle pagine che della copertina, offre una maggiore flessibilità e facilita l’apertura del libro.
Questo ci ha consentito di migliorare la leggibilità senza dover cambiare il formato, l’elemento che forse più di tutti ci contraddistingue.
Per gli interni, infine, abbiamo scelto un Simoncini Garamond, il font più usato dall’editoria italiana.

È stato un lavoro lungo e affascinante, senza pregiudizi e con un obiettivo: soddisfare i nostri lettori, innovare mantenendo l’eleganza e la riconoscibilità di sempre.

Su questo percorso siamo stati accompagnati dai grafici milanesi dell’xxystudio, che hanno finito per interiorizzare lo “spirito iperboreo”: noi li abbiamo seguiti e ci loro hanno ascoltato, lungo un cammino insieme in equilibro tra cambiamento e tradizione. Ci siamo confrontati con lettori, scrittori, cartiere, stampatori, librai, editori e distributori. Ci siamo interrogati sul futuro del libro e abbiamo cercato di riscoprire l’ABC del nostro mestiere…”.

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