“La mafia mi rende nervoso” racconta la storia di Tommaso Traina, il figlio muto di un mafioso ucciso dai compari, i quali, per compensare la famiglia della perdita, lo assumono come portapizzini. Ritenuto da tutti un povero ragazzo tonto e analfabeta, Tommaso ha in serbo non poche sorprese per i suoi datori di lavoro…

Vittorio Mazzola, voce narrante del romanzo La mafia mi rende nervoso (Frassinelli) e cronista “da strapazzo”, come lo definisce lo stesso autore, Isidoro Meli, racconta la storia di Tommaso Traina, il figlio muto di un mafioso ucciso dai compari, i quali, per compensare la famiglia della perdita, lo assumono come portapizzini.
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Con un fratello spacciatore e campione di PlayStation, che al contrario di Tommaso è considerato da tutti un giovane fenomeno, e una pseudo fidanzata tossicodipendente e psicotica, Tommaso si ritrova a vivere un’esistenza popolata di personaggi improbabili e scandita da messaggi enigmatici e tragitti insensati, che hanno il solo scopo di sprofondare nella confusione sbirri e rivali. Chi non va in confusione è proprio Tommaso, da tutti ritenuto analfabeta e tonto, oltre che muto, e che invece tonto non è, e nemmeno analfabeta.
Quello di Isidoro Meli è un romanzo d’esordio farsesco, rutilante e sboccato, che parte da una considerazione: la mafia è una grande azienda italiana e in quanto tale non può essere efficiente…

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