“Una modesta proposta”, che torna nelle librerie italiane in una nuova edizione, è un celebre pamphlet di satira politica scritto da Jonathan Swift nel 1729. L’autore irlandese proponeva provocatoriamente di vendere i figli degli irlandesi poveri ai ricchi, perché li mangiassero…

Una modesta proposta (1729), la più celebre satira in lingua inglese, fu composta da Jonathan Swift all’età di sessantadue anni, ma con il medesimo spirito provocatorio e politicamente scorretto dei suoi scritti giovanili. Questa volta a scuotere la “furibonda indignazione” dello scrittore satirico più scomodo del ‘700 (già famoso all’epoca per aver scritto I viaggi di Gulliver) sono le intollerabili condizioni di miseria in cui versa l’Irlanda a causa dello sfruttamento colonialista dei governanti inglesi.
Jonathan Swift satira
Con il linguaggio impassibile dei teorici dell’utilitarismo, e con il provocatorio sottotitolo “per evitare che i figli degli irlandesi indigenti siano di peso ai genitori o al Paese, facendone un beneficio per tutti”, l’anonimo autore (ma tutti capirono subito che si trattava di Jonathan Swift) di questo pamphlet satirico propone la soluzione economicamente più vantaggiosa per capitalizzare la grande prolificità degli irlandesi: mettere in vendita i loro figli più grassi che, cucinati in vario modo, potranno rivelarsi squisite pietanze per i ricchi. Si combatteranno così anche sovrappopolazione e disoccupazione, mentre i più poveri risparmieranno, contribuendo altresì al benessere economico dell’intera nazione.
I connazionali capirono perfettamente che il brutale sarcasmo non era diretto contro i derelitti e i mendicanti che riempivano le strade di Dublino, ma contro i politici inglesi e la loro spietata logica del profitto, e acclamarono Jonathan Swift come patriota. Accomunato alla grande tradizione dissacratoria di Rabelais (Gargantua e Pantagruele) e Voltaire (Candido), questo classico della satira letteraria imbastisce una parodia sconcertante e paradossale sull’iniquità delle discriminazioni sociali e sull’asservimento dell’etica al sistema economico. Un testo di letteratura politica di grande attualità, di cui Marsilio presenta una nuova edizione italiana, con testo a fronte, curata da Luciana Pirè.
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