Le principali associazioni internazionali di editori, autori e librai prendono posizione. Le sparizioni e detenzioni (in Cina) “rappresentano una grave minaccia per la libertà di espressione”

Con un comunicato congiunto, le principali associazioni internazionali di editori, autori e librai (International Publishers Association, Federation of European Publishers, European & International Booksellers Federation, Authors Guild, Association of American Publishers, American Booksellers Association, Independent Chinese PEN Center, PEN American Center), manifestano “profonda preoccupazione” per l’incredibile vicenda dei librai “scomparsi” a Hong Kong, di cui si parla da settimane.

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Rivolgendosi a Leung Chun-ying, attuale capo del governo locale di Hong Kong, le associazioni di autori, editori e librai sollecitano il governo a chiedere la liberazione di Cheung Chi-ping, Gui Minhai, Lam Wing-kee, Lee Bo e Lui Por, detenuti dalla polizia cinese.

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Queste sparizioni e detenzioni “rappresentano una grave minaccia per la libertà di espressione”. La casa editrice dove lavoravano, Mighty House, è infatti nota per la produzione e vendita (attraverso Causeway Bay Books) di libri critici nei confronti del governo cinese.

Nel comunicato (qui il testo completo) si parla di un “messaggio terrificante” lanciato a scrittori, editori, librai di Hong Kong che affrontano questioni politiche delicate: “La libertà di espressione è un diritto fondamentale”, un principio che “deve essere rispettato in ogni circostanza”.

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