Nella terra di Gomorra il giovane Rosario, che ha perso il cugino in un agguato camorristico, ha aperto “La Scugnizzeria”, una libreria per grandi e bambini, la prima a Scampia da più di quarant’anni…

Tra i palazzoni popolari di Melito di Napoli e Scampia, in un’area nota per le lotte tra clan rivali della camorra, c’è un posto chiamato “La Scugnizzeria”. Anche se il nome fa venire l’acquolina in bocca, non si tratta di una pizzeria, ma di una libreria per grandi e bambini, la prima in zona da più di quarant’anni. A gestirla, come racconta La Stampa, è Rosario Esposito La Rossa, non ancora trentenne, insieme al fratello Antonio e alla moglie, Maddalena Stornaiuolo, attrice e insegnante di teatro. Ad aiutare la famiglia, i ragazzi dell’associazione “Le Voci di Scampia”.

Il nome non è stato scelto a caso: tra le varie iniziative che la libreria propone, citiamo la “pizza letteraria” della Marotta&Cafiero, casa editrice ereditata dallo stesso Esposito La Rossa dal 2010: in quello che sembra un normalissimo cartone della pizza si trovano tre libri, a ricordare “i tre ingredienti della pizza, pomodoro, mozzarella e basilico”, come è scritto sulla confezione; “il profumo di carta” in boccetta – lo stesso Esposito ne spiega il funzionamento: “Raccogliamo i fiori del gelso da carta, un albero della nostra zona, e produciamo un profumo: invece che abbattere l’albero per produrre materiale da stampa, ne estraiamo il profumo e lo vendiamo in una bottiglietta”. Infine, a breve, aprirà “l’ospedale dei libri”, un’attività di cernita e ripristino dei testi destinati al macero, al fine di recuperare il libro cartaceo e di rimetterlo in circolo per la sua fruizione.

Il progetto ha radici nella vita personale di La Rossa che il 6 novembre 2004 ha perso in un agguato camorristico suo cugino, Antonio Landieri, all’epoca venticinquenne, la cui fotografia è appesa alle pareti della libreria.

“Questo quartiere ha bisogno di normalità”, dice il libraio. “È la chiusura di un cerchio […]. Dieci anni fa non avrei mai pensato di diventare libraio, arrivo da una famiglia non proprio ‘letteraria’, ma qui ogni volta che facciamo qualcosa di nuovo siamo pionieri per il territorio, ed è una cosa bellissima”.

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