Julian Barnes, Emma Cline, ma anche Don DeLillo, Paul Beatty e Zadie Smith: questi sono solo alcuni degli autori dei libri di narrativa più belli del 2016 secondo il “Financial Times”…
Con la fine dell’anno si tende a tirare le somme di tutte le cose che si sono portate a termine. E ci si pone dei nuovi buoni propositi per il tempo che verrà. Tra questi potrebbe esserci quello di leggere quel buon libro di cui si è sentito parlare, ma che (per mille motivi) non si è ancora riusciti ad andare a comprare.
Per aiutare i lettori nella scelta di un buon titolo, diversi giornali in tutto il mondo hanno stilato una lista dei libri migliori del 2016, ognuno secondo i propri canoni. Abbiamo già parlato di quella redatta da The New York Times Review, composta da ben 100 titoli, e anche di quella compilata dal sito BuzzFeed.
Il Financial Times ha suddiviso la propria classifica in diverse categorie, catalogando i migliori libri del 2016 per argomento: abbiamo la classifica dei più bei titoli sui giardini, o quella dei libri di business più interessanti; o ancora i migliori libri di storia pubblicati quest’anno. Riportiamo di seguito – non in ordine di importanza e fornendo la versione italiana, quando disponibile – la lista dei libri di narrativa più belli del 2016 secondo il Financial Times:
– Selection Day di Aravind Adiga (Picador)
– The Story of a Brief Marriage di Anuk Arudpragasam (Granta)
– Il rumore del tempo di Julian Barnes (Einaudi)
LEGGI ANCHE – Barnes e l’epopea del vigliacco in sé: una nuova figura irrompe nel paesaggio del romanzo
– Lo schavista di Paul Beatty (Fazi)
– His Bloody Project: Documents relating to the case of Roderick Macrae di Graeme Macrae Burnet (Saraband)
– Le ragazze di Emma Cline (Einaudi)
LEGGI ANCHE – Amore, morte e sesso: “Le ragazze” di Emma Cline e gli incroci con altri romanzi
– My Name is Leon di Kit de Waal (Viking)
– Zero K di Don DeLillo (Einaudi)
– The Mare di Mary Gaitskill (Serpent’s Tail)
– Rotten Row di Petina Gappah (Faber)
– Hot Milk di Deborah Levy (Hamish Hamilton)
– The Lesser Bohemians di Eimear McBride (Faber)
– What Is Not Yours Is Not Yours di Helen Oyeyemi (Picador)
– The Mandibles: A Family, 2029-2047 di Lionel Shriver (Borough Press)
– Autumn di Ali Smith (Hamish Hamilton)
– Swing Time di Zadie Smith (Hamish Hamilton)
– Golden Hill di Francis Spufford (Faber)
– All That Man Is di David Szalay (Cape)
– Do Not Say We Have Nothing di Madeleine Thien (Granta)
– The Underground Railroad di Colson Whitehead (Fleet)