“Fragole e sangue” è il diario della vita di Kunen alla Columbia University nel 1968. Racconta le occupazioni studentesche, i sit-in di protesta, i pestaggi della polizia, ma anche la musica, l’amore e lo sport. Un libro che è diventato un classico della controcultura americana, tradotto per la prima volta in italiano

Scritto nel 1968 e tradotto oggi per la prima volta in italiano, Fragole e sangue. Diario di uno studente rivoluzionario (SUR) di James Simon Kunan è un classico della controcultura giovanile americana, da cui il regista Stuart Hagmann ha tratto nel 1970 il celebre film omonimo, premiato a Cannes.
Kunen-fragole-sangue-1968
È il 1968 e l’America (come il resto del mondo) è attraversata da conflitti che non aveva mai conosciuto prima. La guerra del Vietnam, gli omicidi di Robert Kennedy e Martin Luther King, la crisi del Partito Democratico sembrano aprire uno spazio nuovo per la contestazione giovanile e i movimenti sociali.
James Simon Kunen (classe 1948) ha solo diciannove anni, è iscritto alla Columbia University di New York. Un ragazzo come tanti che si ritrova catapultato all’improvviso nel vivo della protesta studentesca e inizia quasi per gioco a tenere un diario dell’occupazione dell’università.
fragole-e-sangue-film-1968

Armato soltanto del suo idealismo e della sua curiosità, Kunen dà vita a una cronaca puntuale dei sit-in e dei pestaggi della polizia: un tentativo lucido di decifrare il mondo degli adulti, alternando riflessioni coraggiose, spesso dure – e ancora attualissime a distanza di quasi mezzo secolo – con divertenti digressioni personali sull’amore, la musica, lo sport, i viaggi, che hanno il sapore del vero e proprio romanzo di formazione.

Tra i libri sul 1968, questo diario spicca per la sua forza narrativa.
E così formatosi, Kunen proseguirà, anche dopo il 1968 e l’esperienza del college,  l’impegno culturale e politico: sarà reporter di guerra dal Vietnam, avvocato d’ufficio a New York, attivista e scrittore – ma Fragole e sangue resta ad oggi il suo unico lavoro tradotto in italiano.
Il titolo (The Strawberry Statement in originale) viene da una frase attribuita a un dirigente della Columbia, che avrebbe dichiarato che le opinioni degli studenti sulle decisioni dell’amministrazione dell’università meritavano la stessa considerazione che se avessero affermato che gli piacevano le fragole.

Libri consigliati

Abbiamo parlato di...