Sto bene è solo la fine del mondo
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Sinossi
VINCITORE PREMIO KIHLGREN OPERA PRIMA 2014
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«Un prodigio. E non sto esagerando. Bastano le prime righe.»
Giovanni Pacchiano - SETTE, Corriere della Sera
«Con uno stile lieve e ironico, che restituisce la magia dello sguardo infantile e poi l’acutezza di quello adolescenziale, Tarantino mette in scena un mondo che ha conosciuto da vicino.»
Guarda l'intervista rilasciata a Rai Letteratura
«It’s the end of the world as we know it (and I feel fine)» cantavano i R.E.M. alla fine degli anni Ottanta e tutti gli adolescenti di quel periodo ricordano questa famosissima canzone. Tutti tranne Giuliano, per il quale la libertà di poterla cantare a squarciagola è stata una difficile conquista. Giuliano è l’ultimo nato di una numerosa famiglia meridionale. Sua madre, Assunta, è una donna mite e devota che ha annientato se stessa per occuparsi dei figli. Il padre è un depresso cronico, che sfoga in modo violento la sua frustrazione. Un giorno Assunta accoglie in casa due sconosciuti in abiti eleganti che, annunciandole l’imminente giudizio di Dio, le promettono la felicità e la salvezza eterna destinate agli «eletti». L’ingresso di Assunta in seno alla «Società» porterà a drastici cambiamenti nella sua vita e in quella dei suoi figli, costretti loro malgrado a condividerne la scelta. Soprattutto Giuliano, diviso tra il desiderio di assecondare le imposizioni e le manie religiose di una madre sempre più ossessionata dal peccato e il tormento che gli procura una vita di privazioni incomprensibili: l’isolamento a scuola, un amore soffocato e vissuto come colpa da nascondere, le sue giornate non più scandite da feste, partite di pallone o gite al mare ma dalle cupe assemblee nella «Sala del Regno» e dal servizio di testimonianza porta a porta. Con l’adolescenza, però, l’amore che lo lega alla madre entrerà naturalmente in conflitto con il suo bisogno di affermare la propria identità. E a quel punto sarà davvero la fine del mondo così come Giuliano l’ha conosciuto.
- ISBN: 883043115X
- Casa Editrice: Longanesi
- Pagine: 303
- Data di uscita: 16-05-2013
Recensioni
Il romanzo racconta la storia di Giuliano (scritto in prima persona ed unico punto di vista) che a causa della fragilità della madre, della violenza del padre e di alcune tragiche circostanze si ritrova, senza volerlo, a far parte di un movimento religioso (non viene fatto alcun nome) alquanto controverso. Tutto ha inizio nel 1980, il nostro protagonista ha sei anni e non vive una vita serena: una madre devota alla famiglia ma terrorizzata costantemente dal marito violento, bestemmiatore e che si diverte a tormentare la moglie e ad ignorare i figli (soprattutto Giuliano di cui avrebbe fatto volentieri a meno). Nella seconda parte del romanzo ritroviamo Giuliano frequentare le scuole medie e anche in questo caso l'autore racconta eventi legati a quel periodo. Infine, l'ultima parte vede Giuliano frequentare le superiori alle prese con la prima cotta ma anche davanti ad eventi e scelte molto dolorose. Ammetto che è una storia davvero triste e angosciante anche se le riflessioni di Giuliano da bambino riescono a strappare un sorriso nonostante il tema serio. E' ben scritto ma ammetto che forse lo avrei sfoltito un po' perché in alcuni punti risulta lento (ci sono alcuni eventi che potevano essere eliminati). Giuliano è un ragazzo che per gran parte del romanzo non riesce a ribellarsi in alcun modo e si sente in trappola. Il rapporto con i suoi fratelli rimane molto sullo sfondo mentre avrei preferito una maggior interazione tra loro. Un'aspetto che avrei approfondito è come mai all'inizio il padre è presentato come un uomo violento, capace di trascinare per i piedi un bambino, terrorizza e picchia la moglie poi all'improvviso quando la moglie gli dice che vuole cambiare credo, lui la lascia in pace fino a quando non si trasforma di nuovo in un violento un po' di pagine dopo. In una nota finale, l'autore tende a precisare che alcune cose accadute al protagonista del libro sono accadute realmente a lui stesso mentre altri fatti li ha osservati da vicino. Il tema trattato è molto interessante ma per quasi tutto il romanzo ho provato un senso d'impotenza e di angoscia (nonostante il finale non sia amaro) che mi ha intristito.
L’assurda storia di un ragazzo che finisce invischiato nei Testimoni di Geova (pur se mai nominati nel libro).. Terrificante come si possa manipolare la mente delle persone..
Sto bene. È solo la fine del mondo è uno dei romanzi opzionati dalle case editrici del Torneo Letterario IoScrittore promosso da Gruppo Mauri Spagnol. Il romanzo racconta la storia di Giuliano (scritto in prima persona ed unico punto di vista) che a causa della fragilità della madre, della violenza d Leggi tutto
Da leggere, prima di decidere se aprire la porta ad un testimone di Geova. Divertente , coinvolgente, che si legge come bere un bicchier d'acqua. Mai banale, sa trattare temi drammatici e violenze domestiche con sapiente irona e che rende questo viaggio nei meandri delle famiglie del sud e dei testimo Leggi tutto
Uno spaccato di una realtà che si conosce pochissimo, tratteggiato con intensità ed equilibrio. Forse un po’ troppo lungo; si sarebbe potuto tagliare con profitto, ma mai noioso. Al contrario, certi snodi narrativi avrebbero dovuto essere più approfonditi. Nel complesso, comunque, un’ottima prova na Leggi tutto
“Un esordio spiazzante, magicamente in bilico fra ironia e tragedia, autobiografia e romanzo”: questa parole tratte dalla quarta di copertina danno, in estrema ma perfetta sintesi, l’idea di cosa sia questo splendido romanzo d’esordio di Ignazio Tarantino che, da quanto si evince dalla biografia, è Leggi tutto
Ciò che è davvero pregevole, in questo romanzo, è l’approfondimento psicologico dei personaggi. Anche quando l’autore sceglie di non spendere troppe parole in merito (è il caso dei fratelli Lorenzo e Maria), il lettore è ugualmente in grado di cogliere le sfumature del loro carattere, i loro dubbi p Leggi tutto
Recensione qui http://lalibridinosa.blogspot.it/2013...
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