Il nuovo libro di Francesco Abate mette in scena una giocosa dialettica tra madre e figlio che, tra una risata e l’altra, commuove

– Devo chiedere al Signore perché mi ha dato te e non il figlio di signora Castía.
– E cos’ha lui piú di me?
– È morto.

È “maoista” ma va in chiesa, è devota al marito ma non rinuncia al collettivo femminista. Per merenda ti propina la solita rosetta con margarina e zucchero, ed è convinta che due colpi di battipanni ben assestati sul sedere non possano che temprarti il carattere. Insegna in una scuola di periferia e fa il bagno al mare anche in dicembre. Se le chiedi perché, ti risponde: lo so io. Se le racconti una cosa, ti risponde: lo so già. È la mamma di Francesco: inflessibile, caustica, cinica e generosa, frivola e dolente.

Mia madre e altre catastrofi

Nato come una serie social a episodi, Mia madre e altre catastrofi (Einaudi Stile Libero), nuovo libro di Francesco Abate mette in scena una giocosa dialettica tra madre e figlio che, tra una risata e l’altra, commuove.

Abate (Cagliari, 1964)  ha esordito con il racconto L’Oratorio -Vietato ai minori di 14 anni. Da allora ha scritto 10 romanzi per le case editrici Castelvecchi, Il Maestrale, Frassinelli, Edizioni Ambiente ed Einaudi. Ha partecipato a 9 raccolte di racconti, scritto pièce teatrali, testi per la televisione e sceneggiature cinematografiche. Alcuni suoi libri sono tradotti in Francia, Germania, Olanda, Belgio e Grecia. Nel 1999 ha vinto il miglior soggetto al Premio Solinas con Ultima di campionato, con Mi fido di te ha vinto il Premio del Libraio Città di Padova 2007 e con il romanzo Chiedo scusa, Einaudi Stile Libero, nel 2011 ha vinto il Premio Alziator, il romanzo Un posto anche per me, Einaudi Stile Libero, ha vinto Il Premio Lawrence nel 2014. Dal 2013 cura la collana Freschi per Caracò Editore.

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