Giada Sundas, mamma 24enne molto seguita sui social, è in libreria con “Le mamme ribelli non hanno paura”, in cui racconta la sua esperienza di madre imperfetta, ma imperterrita. Su ilLibraio.it, con ironia, dice la sua su un tema delicato e purtroppo attuale: il calo della natalità

Dai recenti dati ISTAT sulla natalità dello scorso anno, è emerso che il calo demografico italiano ha registrato livelli minimi storici. In termini tecnici, nel 2016 si sono venduti più Tena Pants che Huggies.

Ma quali sono le motivazioni di questo costante calo delle nascite?

Come donna e madre mi sento molto vicina al problema, soprattutto, come madre, comprendo perfettamente da cosa derivi e l’ho capito al primo cambio di pannolino.

La donna si è evoluta: oggi sa che non basta mezz’ora al giorno di Tesmed per riacquistare la forma fisica post parto, bensì tre ore di Zumba e un’alimentazione di licheni e sementi.

La precarietà dei posti di lavoro: i contraccettivi costano meno dei pannolini e, solitamente, il Tigotà li mette in offerta nella stessa settimana.

Il decadimento dell’animazione: essere genitore oggi vuol dire subire ore di cartoni animati con suini antropomorfi dal capo fallico.

L’avvento della tecnologia: l’età scolare comporta l’inevitabile inserimento all’interno di aggregazioni socio-genitoriali virtuali nel quale è d’obbligo scambiarsi quotidianamente istantanee glitterate di tazzine di caffè e catene che, se non inoltrate, portano alle più temibili sciagure. “Invialo a sette amici e avrai fortuna, se non lo farai oggi ti si attaccherà il sugo.”

Gli asili nido: con il mutamento economico, le strutture per l’infanzia non accettano più pagamenti in organi umani. Ad esempio, nel ’93, con un metro di intestino e la cistifellea assicuravi a tuo figlio due mesi di frequenza, oggi è necessario ipotecare un parente di primo grado per poter attaccare al frigo un manufatto di maccheroni e texture con forbici zigzagate.

I compleanni: la nuova generazione prevede che il genetliaco di un bambino debba obbligatoriamente essere festeggiato con le stesse modalità con cui la Proloco paesana organizza la fagiolata annuale. L’organizzazione di intrattenimenti, ingaggi di menestrelli e la realizzazione di mastodontiche torte di poliuretano e pasta di zucchero, comportano tempi di preparazione ed esborsi  pari a quelli di un matrimonio partenopeo.

Le difficoltà che la genitorialità comporta ai tempi odierni sono, come abbiamo visto in precedenza, molteplici e non trascurabili, altresì, il danno economico del calo demografico è ingente ed irreversibile. Come si può ovviare al problema, tenendo conto del fatto che, grazie al progresso scientifico e medico, la speranza di vita sarà sempre più in crescita e la natalità sempre più in calo?

Innanzitutto ottimizzando i tempi utili per i lavori pubblici. Un cantiere tenuto in vita per troppo tempo sprona i canuti alla vitalità dell’aria aperta e del sano moto quotidiano. Utile sarebbe, invece, trasmetterne gli svolgimenti in streaming da web cam in maxischermi posti nelle sale d’aspetto degli studi medici.

Per incentivare le giovani coppie alla procreazione, invece, si potrebbero stilare una serie di piani risolutivi radicali, come ad esempio l’esponenziale aumento del canone Rai, costringendo così buona parte degli italiani alla rinuncia del televisore, oppure costituendo un fondo pubblico destinato alle donne che assicura una squadra di tate, cuochi e impresa di pulizie gratuiti per ogni gravidanza.

In ultimo, ma non meno importante, sensibilizzare le madri di figli maschi alla cultura dell’autonomia, cosicché, una volta lasciato il nido, non sia necessario l’inserimento e non si dia l’impressione alla fortunata coniuge di avercelo già, un bambino.

A conti fatti, però, posso dire di aver fatto la scelta giusta mettendo al mondo un figlio e contribuendo alla crescita del paese, altrimenti, con quali scuse potrei giocare con la plastilina e ricevere uova di cioccolato a Pasqua?

L’AUTRICE E IL LIBROGiada Sundas ha ventiquattro anni e da due anni è diventata mamma. Una mamma fenomeno della rete: Giada racconta sui social la sua esperienza della maternità,  con freschezza e ironia. Il suo romanzo d’esordio, edito da Garzanti, si intitola Le mamme ribelli non hanno paura, e racconta la storia di Giada dal giorno in cui la piccola vita di Mya, sua figlia, ha cominciato a crescere dentro di lei. Giada ha letto tutto sulla maternità, libri e manuali, per assicurarsi di dare alla sua bambina una vita “perfetta”, ma se c’è una cosa che la maternità le ha insegnato è che, nonostante i consigli degli altri, è proprio sbagliando che si impara. Le mamme ribelli non hanno paura riporta la sua esperienza di madre imperfetta ma imperterrita, perché il mestiere di madre si impara ogni giorno, sul campo.

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