Paradossalmente, proprio sui social, dove spesso sentiamo il bisogno di mostrare il “profilo migliore”, oggi la maternità viene messa a nudo senza fronzoli e bugie. In questo contesto ci sono donne che con autoironia parlano delle proprie esperienze e diventano un riferimento per le mamme che seguono le loro peripezie. Dalla notorietà online alla pubblicazione di libri autobiografici a tema il passo può essere breve. Lo speciale de ilLibraio.it, che ha sentito il parere di Claudia de Lillo (Elasti), la “mamma ribelle” Giada Sundas e Francesca Crescentini (Tegamini)

Dal rapporto con il proprio corpo a quello con il partner, al tempo che sembra non bastare mai alla carriera: la maternità non è fatta solo di fiocchi rosa e azzurri, ma implica ombre e criticità, e la rete ha avuto il merito di contribuire a cambiarne il racconto, favorendo l’abbattimento di alcuni tabù e portando al superamento delle narrazioni più edulcorate.

Paradossalmente, proprio sui social, dove sentiamo il bisogno di mostrare il “profilo migliore”, oggi la maternità viene messa a nudo senza fronzoli e bugie. In questo contesto ci sono donne che, spesso con autoironia, parlano delle proprie esperienze, e diventano un riferimento quotidiano per le mamme che seguono le loro peripezie. Dalla notorietà online alla pubblicazione di libri autobiografici a tema il passo può essere breve, in tempi in cui gli editori sono sempre più attenti ai personaggi emergenti della rete.

nonsolomamma claudia de lillo

Claudia de Lillo, conosciuta con lo pseudonimo di Elasti, ha precorso i tempi: prima di Facebook c’erano i blog, e il suo, Nonsolomamma, nel 2008 ha dato il nome all’omonimo libro pubblicato da Tea. Oggi cura una rubrica su D – la Repubblica delle donne: “Ho cominciato a scrivere in rete perché sentivo di averne bisogno e mi sembrava mancassero voci che raccontassero in modo trasparente le luci, le ombre e soprattutto l’ambivalenza della maternità. Ho iniziato per scherzo e ben presto mi sono resa conto di avere intorno una comunità forte, solidale e preziosa, che non aspettava altro che mettere le proprie esperienze in comune. In tempi di reti familiari assenti, la rete virtuale può accogliere, cambiare e persino salvare la vita”, ci racconta.

Le mamme ribelli non hanno paura

Ha costruito la sua fama direttamente su Facebook, per poi aprirsi anche a Instagram, Giada Sundas, puntando su una voce riconoscibile e parlando con schiettezza e autoironia di piccoli e grandi problemi quotidiani legati alla maternità. Nei suoi post Giada invita se stessa e le altre madri a mettere da parte la ricerca della perfezione, e lo fa con il sorriso: “La mia scrittura risente della mia personalità. Non ho scelto di scrivere testi goliardici, semplicemente ho riversato la mia vita sulla tastiera così com’è“. L’effetto empatico è evidente dai commenti. Le mamme ribelli non hanno paura, il suo fortunato debutto narrativo, è uscito nel 2017 per Garzanti, a cui ha fatto seguito, Mamme coraggiose per figli ribelli. Da tempo è anche una collaboratrice de ilLibraio.it (alla pagina dell’autrice tutti i suoi articoli per ilLibraio.it, ndr).

Julia Elle ha conquistato la rete con la web serie Disperatamente Mamma, e i suoi simpatici video sono apprezzati da migliaia di fan su Instagram e Facebook. Julia si è fatta strada nel mondo dello spettacolo come cantante e attrice, recitando per il cinema e il teatro. La maternità ha rappresentato una svolta inattesa: come ha raccontato in Disperata & felice – Diario segreto di una mamma (Mondadori), la nascita di Chloe e Chris l’ha spinta a scegliere il web (“Il mondo del lavoro mi ha scaricata”). Nel libro confida: “Non ho rimpianti. È ovvio che se rimani incinta a ventiquattro anni cambia tutto il tuo futuro. Ma è anche vero che un futuro così non lo avrei mai immaginato”. È poi tornata in libreria con Qualunque cosa ti faccia sorridere – Storia d’amore con figli al seguito (Mondadori).

Disperata & felice – Diario segreto di una mamma

A proposito di approccio ironico, di predilezione per i video e di legami con il mondo dello spettacolo, vengono entrambi dalla comicità gli ideatori della pagina Facebook The Pozzolis Family: Gianmarco Pozzoli e Alice Mangione fanno divertire il loro pubblico con il racconto spassoso delle vicissitudini della genitorialità. Hanno pubblicato (entrambi da Mondadori) prima Un figlio e ho detto tutto, romanzo che racconta il loro innamoramento e la rivoluzione portata dall’arrivo dei figli nella coppia, e a seguire L’amore si moltiplica – Confessioni spudorate a un’amica che diventerà mamma.

Protagonista sui social dal 2016 con la sua #vitadamamma, Angelica Massera, attrice e web creator romana, ha esordito con Un figlio è poco e due son troppi (Mondadori), in cui ironizza sugli atteggiamenti spesso contraddittori di molte madri. Un esempio? Passare da “dai, parla amore” a “e zitto un attimo, per favoreee”

Un figlio è poco e due son troppi

Si chiama Leggimi tra vent’anni la pagina Facebook su cui Giorgia Lanzilli scrive il suo diario virtuale, diventato un libro omonimo per Mondadori. Dal canto suo, Chiara Cecilia Santamaria si è fatta conoscere con il blog Ma che davvero? e ha pubblicato Quello che le mamme non dicono (Bur) e Da qualche parte nel mondo (Rizzoli).

Chi conosce bene le dinamiche della rete, come pure gli intrecci tra editoria libraria & social, è Francesca Crescentini, alias Tegamini: “Il successo di questi temi su internet dipende da innumerevoli fattori. La maternità è un’esperienza vasta e complessa e, spesso, le neomamme passano molto tempo da sole con il bambino, soprattutto nei primi mesi. Nelle community trovano conforto e condividono i dubbi e le incognite“. Crescentini sposta l’attenzione su Instagram, “dove si crea un’illusione di vicinanza grazie alle Stories, che fanno entrare nella quotidianità dei personaggi seguiti. È come se si abbattesse una barriera. Dettaglio non da poco, sembra esserci meno propensione alla critica gratuita, anche se non mancano i giudizi pesanti, soprattutto verso le madri famose, perché tutti o quasi si sentono in diritto di dire la loro su queste tematiche che, però, restano delicate”.

Ne è consapevole Giada Sundas: “Non è semplice parlare di genitorialità. Ogni esperienza è a sé e io mi limito a raccontare la mia cercando di non urtare la sensibilità di nessuno. Non sempre ci riesco, là fuori ci sono genitori che hanno sofferto, o che stanno soffrendo, e che di fronte a un post cinico potrebbero prendersela”. Pur con tutti i limiti e rischi del caso, secondo Elasti la rete può aiutare le madri a sentirsi meno sole: “Sono convinta che qualsiasi esperienza forte si affronta al meglio se si condivide. La consapevolezza di non essere soli rende più solidi e sereni. I consigli altrui sono un faro e la possibilità di restituire la propria esperienza le dà un senso più alto. Internet può essere di grande aiuto quando nasce un figlio e ci si sente impreparate“.

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