“L’ignoto davanti a noi” di Alessandro Vanoli comincia con una domanda: che cosa resta ad alimentare la nostra fantasia, oggi, che quasi tutto è stato esplorato, e mappato? E racconta perché il mondo è ancora un luogo adatto ai sognatori, carico di ignoto e pronto a stupire

Alessandro Vanoli, storico del medioevo ed esperto di storia mediterranea, ne L’ignoto davanti a noi (Il Mulino) racconta come il mondo, nonostante tanti viaggiatori e tante scoperte – da Marco Polo a Cristoforo Colombo –  sia ancora un luogo da esplorare, un luogo adatto ai sognatori che cercano l’ignoto e lo stupore.

l'ignoto davanti a noi alessandro vanoli

Spingersi al di là dei limiti geografici, solcare acque ignote, studiando venti e correnti, superando deserti e montagne: che ne è di quel sogno della scoperta che da sempre gli uomini hanno condiviso?


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Alessandro Vanoli, già autore di opere dedicate al viaggio e all’esplorazione come Quando guidavano le stelle o Andare per l’Italia araba si chiede “oggi che quasi tutto è stato esplorato, cartografato, mappato, cosa rimane per alimentare la nostra fantasia”?

alessandro vanoli quando guiddavano le stelle

Dai monaci buddhisti cinesi, che nel 600 d.C. si misero in viaggio verso l’India a Marco Polo, dal musulmano Ibn Battuta, che fu il più grande viaggiatore musulmano e attorno al 1300 d.C. si avventurò in Africa, India e Cina, sino a Cristoforo Colombo, scopritore dell’America, Henry Hudson, che nel 1600 esplorò la Groenlandia e si avvicinò al Polo Nord, o James Cook, che scoprì l’isola di Terranova, entrò in contatto per la prima volta con l’Australia e circumnavigò la Nuova Zelanda: per quanto la mappa sembri infine conclusa, vi sono ancora infiniti elementi di stupore in serbo per noi, e nuovi spunti da cui ripartire per ricominciare a sognare.

andare per l'Italia araba alessandro vanoli

Tutti tasselli di un racconto unitario, dove la Terra si fa poco a poco più piccola e dove la conoscenza pare progressivamente chiudersi in spazi sempre più stretti. Ma Alessandro Vanoli non chiude il libro con una resa, anzi, come suggerisce il titolo, rilancia e afferma che l’ignoto è ancora davanti a noi: se è vero che ciò che resta inesplorato mano a mano si riduce, è anche vero che le possibilità della fantasia restano infinite.

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