Con “Le 10 mappe che spiegano il mondo” Tim Marshall racconta in che modo le caratteristiche geografiche di un paese hanno condizionato la sua forza e la sua debolezza nel corso della storia e, così facendo, prova a immaginare il futuro delle zone più calde del pianeta

Le 10 mappe che spiegano il mondo (Garzanti, traduzione di Roberto Merlini) di Tim Marshall, ci ricorda il ruolo fondamentale della geografia per capire il mondo: la storia, la politica, l’economia, la guerra, possono essere davvero comprese solo tenendo sotto gli occhi le carte geografiche. Le 10 mappe che Marshall presenta sono una guida utile per inquadrare la geopolitica del mondo contemporaneo, sempre più interconnesso e caotico, e capire i conflitti che lo popolano.

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Per comprendere quel che accade nel mondo abbiamo sempre studiato la politica, l’economia, i trattati internazionali. Ma senza geografia, suggerisce Tim Marshall, non avremo mai il quadro complessivo degli eventi: ogni volta che i leader del mondo prendono decisioni operative, infatti, devono fare i conti con la presenza di mari e fiumi, di catene montuose e deserti.

Perché il potere della Cina continua ad aumentare? Perché l’Europa non sarà mai veramente unita? Perché Putin sembra ossessionato dalla Crimea? Perché gli Stati Uniti erano destinati a diventare una superpotenza mondiale? Le risposte a queste domande, e a molte altre, risiedono nelle dieci fondamentali mappe che Tim Marshall ha scelto di raccogliere ne Le 10 mappe che spiegano il mondo, che descrivono il mondo dalla Russia all’America Latina, dal Medio Oriente all’Africa, dall’Europa alla Corea.

Tim Marshall racconta in che modo le caratteristiche geografiche di un paese hanno condizionato la sua forza e la sua debolezza nel corso della storia e, così facendo, prova a immaginare il futuro delle zone più calde del pianeta.

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