Fa riflettere che a volte basta un raggio di sole a mutarci l’intera esistenza. Accade questo al protagonista dell’ultimo romanzo di Maurizio Corona, “La via del sole”…
In La Via del Sole (Mondadori) Mauro Corona – scrittore, scultore e alpinista – torna a dare voce all’epica della montagna, con un racconto morale che è anche una riflessione attuale sul rapporto tra uomo e natura.
I destini, è ovvio, sono inattesi perché sconosciuti. Fino a quando accadono, rivelandosi. Allora tutto cambia. Fa riflettere che a volte basti un raggio di sole a mutarci l’intera esistenza. Come nel caso dell’ingegnere. Voleva pace e tranquillità cercando lassù quelle perle rare, senza sapere che per trovare una cosa bisogna fare a meno di cercarla.
La montagna per Mauro Corona è maestra di vita, occasione per fare i conti con sé stessi, scenario perfetto in cui ambientare un racconto che ha anche il valore di una parabola.
“Nessuno è tanto annoiato quanto un ricco” dice Mauro Corona parafrasando il poeta Iosif Brodskij, e lo sa bene il protagonista di questo romanzo, un ragazzo talmente abituato a ottenere tutto dalla vita che ormai tutto gli dà nausea. Di ottima famiglia, ricchissimo e affascinante, a nemmeno trent’anni è già uno stimato ingegnere a cui non manca nulla. Un eccesso sempre più opprimente.
È per questo che di punto in bianco decide di dare una svolta radicale alla sua esistenza abbandonando il lavoro per andare a vivere in una baita di montagna. E proprio mentre comunica ai genitori questa intenzione, ne capisce più profondamente le ragioni. Evocando le memorie dell’infanzia, scopre infatti i ricordi buoni: visioni di cime lontane, limpide sorgenti, ruscelli canterini, pascoli verdi e cascate lucenti. Sono questi, i ricordi più belli, il vero motivo che lo spinge a trasferirsi lassù.
Ma una volta tra i monti, dove finalmente può dedicarsi alla contemplazione della palla infuocata, si accorge che le ore di luce a sua disposizione non gli bastano più. Ogni giorno osserva la via del sole scoprendo, con stizza, che a levante una vetta ne ritarda l’uscita mentre, a ponente, un altro picco ne anticipa la scomparsa. Accecato da un’avidità insaziabile, comincia quindi ad abbattere le cime pur di godere, qualche minuto in più, della vista del sole, dando così inizio a uno scempio colossale e insensato…
La storia che Mauro Corona racconta in questo romanzo si rivela essere una meditazione sugli inganni del desiderio, ma anche una denuncia dell’irresponsabilità verso l’ambiente.