La scrittrice tedesca Mercedes Lauenstein è in libreria con il suo primo romanzo, “di notte”, la storia di una ragazza che, insonne, si aggira per la città ed entra nelle case e nelle vite di chi, come lei, non riesce a dormire. La scrittrice racconta a ilLibraio.it la sua fascinazione per la notte, “momento poetico, ma anche filosofico in cui si è davvero soli con se stessi” e in cui talvolta ama scrivere e “passeggiare”. Inoltre svela la sua passione per la lingua italiana e in generale per il nostro Paese, in cui è ambientato il romanzo a cui sta lavorando. E, da giornalista, riflette su internet e l’informazione al tempo dei social media…

La notte, il momento di maggiore intimità, ma anche per certi versi il più inquietante, è al centro dell’esordio dell’autrice tedesca Mercedes Lauenstein. Ventottenne di Monaco di Baviera, lavora come giornalista freelance e nel 2016 ha partecipato a Scritture Giovani, progetto promosso da Festivaletteratura per promuovere gli autori emergenti in Europa.

Mercedes Lauenstein

Foto di Juri Gottschall

Anche quest’anno l’autrice è stata ospite a Mantova per presentare il suo romanzo, di notte (Voland, traduzione di Elisabetta Dal Bello). Il libro racconta la storia di una ragazza insonne che, avvolta dall’oscurità della città di notte, cerca le finestre che emanano il bagliore della luce elettrica ed entra in contatto con le storie di chi, come lei, di notte non riesce a dormire. In quest’occasione Mercedes Lauenstein ha incontrato ilLibraio.it per parlare del romanzo, ma anche di giornalismo e letteratura.

Perché ha scelto la notte come ambientazione del suo romanzo?
“La notte è un momento particolare. Solitamente si racconta il suo aspetto festaiolo, fatto di party e locali, quartieri a luci rosse. A me invece interessava il suo aspetto più intimo e meditativo: la notte è un momento poetico, ma anche filosofico in cui si è davvero soli con se stessi. Inoltre, stare svegli di notte è un atto di ribellione alle regole della società che ci vuole attivi di giorno”.

Sono numerosi gli scrittori che preferiscono lavorare di notte…
“Anch’io qualche volta decido di restare sveglia a scrivere, oppure esco a fare una passeggiata nel silenzio, come la protagonista del mio libro. Quando lavoro di notte mi sembra di vedere tutto sotto una luce diversa, come se fossi in estasi”.

Oltre che scrittrice è anche giornalista per siti e riviste in Germania: internet come sta cambiando l’informazione?
“Mi sento molto di più una scrittrice, visto che mi occupo di giornalismo di costume e di giornalismo culturale. Internet non cambia tanto lo scrivere in sé, piuttosto ha modificato le aspettative del lettore. Oggi c’è molta meno pazienza, oltre che cura. Internet come strumento ha reso molto più semplice fare ricerche e lo ritengo un grandissimo pro anche per il lavoro del giornalista. Invece provo un’insofferenza sempre maggiore per i social e la continua visibilità dei contenuti postati”.

Sta lavorando al suo secondo romanzo: ci può rivelare di cosa parlerà?
“Posso dire molto poco, ma sarà la storia di una giovane ragazza tedesca che scappa di casa e arriva in Italia, senza un soldo, e vive dispersa nella natura”.

Oltre all’ambientazione italiana del nuovo romanzo lei conosce anche la nostra lingua: come definisce il suo legame con l’Italia?
“Mi piace la lingua italiana, così come il cibo e, visto che vivo a Monaco, che è vicino al confine, vengo spesso nel vostro paese. Ad essere sincera vorrei starci sempre in Italia!”.

Torniamo alla letteratura: quali sono i suoi autori di riferimento?
“Mi piace molto Georges Perec per il suo modo di raccontare momenti della quotidianità”.

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