“Dare un ordine, anche fisico, alle parole; disordinare chi le legge. Nulla più e nulla meno”. Mentre per l’ennesima volta si torna a parlare della crisi della poesia, va in controtendenza la nascita di un nuovo progetto, Nervi Edizioni: ogni libretto è stampato (in 100 esemplari numerati) a caratteri mobili, piegato, cucito e imbustato a mano…

In queste settimane, complice un’inchiesta del quotidiano Avvenire, si è (ri)parlato della crisi della poesia, che in Italia ha sempre meno lettori, e quindi anche meno editori.

Va in controtendenza la notizia della nascita di una nuova micro-casa editrice “artigianale”, Nervi edizioni, fondata da Fabio Donalisio, Marco Scarpa e  Francesco Targhetta (poeta e autore del romanzo in versi Perciò veniamo bene nelle fotografie, Isbn, 2012): un progetto che unisce “ricerca sulla poesia contemporanea e cura in ogni parte dell’oggetto libro. Necessità del testo, rigore della grafica, meraviglia della carta”.

I tre fondatori (le foto sono tratte dalla pagina Facebook di Nervi Edizioni)

Come si legge nel comunicato di presentazione, ogni libretto è stampato (in 100 esemplari numerati) a caratteri mobili da Tipoteca italiana, piegato, cucito e imbustato a mano.

“Dare un ordine, anche fisico, alle parole; disordinare chi le legge. Nulla più e nulla meno”, questo l’ambizioso obiettivo del progetto editoriale indipendente in questione.

Quanto al nome scelto dai fondatori, “Nervi sono quelle cose che prendono le sensazioni e le spostano da una parte all’altra del corpo fino a giungere nel centro di elaborazione, che poi le risputa fuori modificate e modificanti. Sono quelle cose tramite cui ti rendi conto di provare dolore, o piacere. La metafora è sia forma che sostanza. I nervi, poi, sono anche cose che nelle rilegature fanno in modo che le pagine rimangano al loro posto”.

Si parte con tre titoli: Un bestiario di Mariagiorgia Ulbar, Strada lavoro di Sebastiano Gatto e Primo lustro di Andrea Longega. Altre info sul sito ufficiale.

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