Dopo la decisione dell’Aie di anticipare ad aprile la prima edizione della nuova fiera del libro di Milano, un mese prima del Salone, e in vista dell’atteso incontro di lunedì a Roma da Franceschini, al Circolo dei lettori va in scena l’incontro degli editori “pro-Torino”, che danno vita a una nuova associazione, a cui, però, non aderisce Laterza. Il clima resta teso… – Il punto della situazione

“Ritengo che siamo in un Paese ancora libero da un punto di vista sociale, culturale, economico. E la Costituzione tutela queste libertà. Il ministro (Franceschini, ndr) ha sempre una responsabilità politica e in funzione di questa fa le proprie valutazioni. Esiste un’istituzione del ministero che nei suoi compiti ha esattamente quello di promuovere la lettura, di fare attività nelle scuole, di sostenere l’editoria all’estero. È il Centro per il libro e la lettura. Quello è il nostro riferimento. Perché dovrebbe diventare la Fondazione per il Libro il riferimento? Perché hanno tolto l’Alto Coordinamento e questo la fa diventare nazionale?”. Parole piuttosto chiare, quelle del presidente dell’Aie Federico Motta che, nel corso di un’intervista concessa al Corriere della Sera, risponde così alla domanda “pensa che le chiederanno di fare un passo indietro”, in riferimento all’incontro in programma a Roma lunedì, a cui prenderanno parte, oltre al già citato ministro dei Beni e le Attività Culturali, anche il ministro dell’Università e della Ricerca Stefania Giannini e i rappresentanti dell’Associazione Italiana Editori e della Fondazione per il Libro (non ci sarà, invece, il Centro per il libro).

L’Aie ieri ha annunciato a sorpresa le date della nuova manifestazione libraria milanese (il cui nome si conoscerà entro il 5 ottobre, quando sarà raccontato pubblicamente il progetto), che si terrà dal 19 al 23 aprile, un mese prima della 30esima edizione del Salone del libro di Torino (18-22 maggio).

Dopo settimane di polemiche e botta e risposta a distanza e di voci non confermate, la scelta dell’Aie di comunicare le date prima dell’incontro del settembre ha colto di sorpresa un po’ tutti. E, soprattutto, non è stata vista positivamente dagli editori “pro-Torino”, come dimostrano le dichiarazioni di Giuseppe Laterza raccolte a caldo da ilLibraio.it (“Considero una mancanza di rispetto questa decisione presa a pochi giorni dall’incontro del 12. Quella dell’Aie è una decisione singolare e autolesionista. I due eventi restano troppo ravvicinati. Tra un mese e due, tre settimane, cambia davvero poco. E comunque, l’Aie ha voluto anticipare Torino. Non mi pare proprio si tratti di un tentativo di venire incontro al Salone…”). Certo, va anche detto che si è evitato il rischio di due manifestazioni nello stesso mese, maggio, a distanza di una settimana l’una dall’altra.

L’INCONTRO AL CIRCOLO DEI LETTORI

Circolo dei lettori

L’incontro al Circolo dei lettori

L’ASSOCIAZIONE “PRO-TORINO”

Prima dell’incontro con Franceschini a Roma, che si annuncia assai teso, è il turno di quello odierno al Circolo dei lettori di Torino: presenti circa 130 rappresentanti di marchi come E/o, Sellerio, Laterza, Feltrinelli, minimum faxSur, Add, marcos y marcos, Nottetempo, Nutrimenti e VolandSul palco, anche l’ex direttore del Salone Ernesto Ferrero, Eugenio Iacobelli (Odei), Anita Molino (Fidare) e Gaspare Bona di Instar Libri e Blu Editore. “Non siamo dissidenti, ma solo editori, non siamo qui contro l’Aie o contro l’evento di Milano – ha spiegato lo stesso Bona – ma a favore del Salone di Torino”.

Al Circolo dei lettori nasce, come previsto, una nuova associazione, “Amici del Salone di Torino” a cui, però, non aderiscono tutti. Tra i contrari, come preannunciato, lo stesso Laterza (ma anche la Feltrinelli si astiene, ndr) che, come ha raccontato Repubblica, nel suo intervento non ha risparmiato critiche né all’Aie né all’organizzazione del Salone di Torino: “Pensavo che quella di oggi fosse una discussione su come si promuove la lettura; se l’obiettivo è fare una associazione di cui finora è stato solo detto che è a favore di Torino non è di mio interesse”, ha spiegato. E ha aggiunto: “Vanno bene gli appelli e le sottoscrizioni a favore del Salone di Torino, ma non possiamo tralasciare che vi sono stati problemi gestionali che sono stati uno degli strumenti attraverso cui Motta si è fatto forte. Doveva però dirlo prima… Il rischio è che andando a due saloncini ci facciamo profondamente male, perché non teniamo conto che bisogna condividere la battaglia per la lettura e il libro”.

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L’associazione è nata per sostenere l’evento e diventare un interlocutore della Fondazione. La sua costituzione, come riporta l’Ansaè stata votata oggi quasi all’unanimità, con alcuni astenuti.

 

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