È in arrivo nelle sale il film “Sognare è vivere”, tratto dal romanzo autobiografico di Amos Oz “Una storia di amore e di tenebra”, diretto e interpretato dal Premio Oscar Natalie Portman…

È in arrivo nelle sale il film Sognare è vivere, diretto e interpretato dal Premio Oscar Natalie Portman e tratto dal romanzo autobiografico dell’autore israeliano Amos Oz Una storia di amore e di tenebra (Feltrinelli).

Il film, come il libro, si basa sui ricordi di Amos Oz, cresciuto a Gerusalemme negli anni precedenti la nascita di Israele; figlio di Arieh, intellettuale studioso, e Fania, poetica sognatrice, il giovane appartiene a una delle tante famiglie ebree fuggite dalle persecuzioni in Europa verso la Palestina. Mentre il padre, davanti alla nuova vita e alle nuove prospettive, è ottimista ma con cautela, la madre si dimostra apertamente speranzosa e fiduciosa, piena di aspettative.

amos oz una storia di amore e di tenebra

Fania vuole di più: dopo la paura, dopo la guerra e la fuga, la vita quotidiana le appare come una gabbia, la intrappola, la vita matrimoniale non la rende felice e si sente intellettualmente soffocata. L’unica cosa che rallegra le sue giornate è la dedizione al figlio: farlo divertire e raccontargli le storie, leggergli le poesie e insegnargli le parole e la lingua, niente altro conta per lei.

Neanche l’indipendenza riuscirà a darle quella voglia di vivere in cui Fania aveva sperato, e la donna finisce con lo scivolare in una cupa depressione; il figlio Amos, incapace di aiutarla, dovrà imparare ad accettare il dolore della perdita e trovare un modo di andare avanti: è il 1953, diversi anni dopo il riconoscimento dello Stato di Israele, e l’anno dell’ingresso di Ams Oz in un kibbutz. “Si tratta della nascita di uno scrittore, dovuta al vuoto che sua madre ha lasciato”, sostiene la Portman, “un vuoto che lui deve riempire con parole e storie”. E proprio alla figura di Fania, la Portman dedica un’intensa interpretazione, focalizzando sul rapporto con il figlio l’attenzione della regia.

Nata e cresciuta a Gerusalemme lei stessa, Natalie Portman è rimasta affascinata dal romanzo e, artista poliedrica, ha deciso di trarne un film del quel è sia regista sia interprete; ha dichiarato: “Sin da quando ho letto il libro, avrei voluto farne un film. Il romanzo è così commovente e ben scritto. Ho sentito tante storie sui miei nonni, sulla loro passione per la cultura e per le lingue, per l’Europa e per Israele. Il libro mi era familiare ed ero molto interessata ad approfondirne i temi“.

 

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