“Abbiamo scoperto la denatalità. Forse non proprio ‘scoperto’. Diciamo piuttosto ritrovato…”. Mentre si continua a discutere sul Fertility Day, su ilLibraio.it la scrittrice e giornalista Nicoletta Sipos allarga il discorso

Abbiamo scoperto la denatalità. Forse non proprio “scoperto”. Diciamo piuttosto ritrovato. Oltre cinquant’anni fa, al corso di demografia all’università (Cattolica di Milano), il nostro professore aveva anticipato che l’Italia avrebbe sofferto di una forte carenza di nascite assieme a tutto l’Occidente, al contrario di Asia e Africa. E aveva aggiunto che per non scomparire, avremmo dovuto ricorrere a un’infinità di stranieri creando generazioni “multicolori” di italiani. Ora la denatalità diventa ufficiale – forse ci siamo persi qualche passaggio per oltre mezzo secolo ? – e si aspetta il Fertility Day per il 22 settembre. Evviva! Giovani datevi daffare. Avrete più lavoro, più contributi statali, più nidi e scuole materne, più assistenza qualificata per i nascituri in aggiunta ai soliti nonni? Beh, non corriamo troppo. Dal dire al fare c’è di mezzo una palude.

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E ancora: negli scorsi sette, otto anni mi sono occupata di coppie costrette alla procreazione medicalmente assistita, un tema ostico e osteggiato, messo al bando da leggi (ora in gran parte abolite) e dai salotti buoni. In più d’una occasione mi sono sentita dire che i miei argomenti rischiavano di confondere il pubblico e avrebbero avuto effetti perniciosi sui giovani. Ricordo una serata, nel Lazio, in cui una signora pro vita mi accusava di proteggere gli assassini dei bambini perché certe pratiche mediche sono purtroppo destinate a basse percentuali di successo e per avere un bambino si rischia di “uccidere” molti ovuli che sono bambini potenziali. In effetti, da noi la scienza resta d’avanguardia, ma la pratica si scontra con mille ostacoli. Mi domando se cambierà qualcosa ora che la denatalità è ufficiale. E mi chiedo pure se ci saranno nuove forme di accoglienza per migranti, con l’idea di farne con il tempo cittadini italiani. Salvini and Co. permettendo.

nicoletta Sipos

L’AUTRICE E IL SUO LIBRO – Nicoletta Sipos, giornalista e scrittrice, ha lavorato per diversi quotidiani (Avvenire, Il Giorno) ed è stata inviata speciale del settimanale Gente prima di diventare, nel 1994, redattore capo di Chi. Ha lasciato la redazione nel giugno 2009, ma continua a collaborare con la rivista curando la rubrica dei libri. Qui tutti i suoi articoli per ilLibraio.it

La promessa del tramonto, il suo nuovo romanzo, uscirà per Garzanti il prossimo 8 settembre. Racconta la storia di un uomo e di una donna capaci di lottare anche quando tutto sembra perduto. Si dice infatti che l’amore superi ogni cosa. Per Tibor, giovane medico ebreo in fuga, è questa l’unica speranza cui aggrapparsi. Ha passato la sua vita scappando: prima dalle leggi razziali dell’Italia nella seconda guerra mondiale, poi dall’odio strisciante nell’Ungheria del 1951, sotto la dittatura comunista. E adesso che è nascosto nella stiva di una nave che dovrebbe salpare verso la libertà, sa che l’unica luce in grado di illuminare il suo cammino è lei. Sara. La donna per cui ha rischiato tutto. La donna che ha cambiato la sua esistenza con uno sguardo. La donna che è disposta ad aspettarlo, qualunque cosa accada. Perché Tibor e Sara si sono fatti una promessa: la promessa di strappare al destino, nonostante tutto e tutti, la felicità che si meritano. La felicità che si meritano i loro figli. Perché nessuno potrà togliere loro la dignità e il coraggio…

 

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