Tra biscottini (“asciuttissimi e durissimi”) e frugalità, deambulatori e proteste sul clima… come è essere anziani in Olanda? Lo racconta (non senza ironia) su ilLibraio.it Hendrik Groen, autore di “Piccoli esperimenti di felicità”

La vita in un ospizio olandese potrebbe sembrare piuttosto peculiare, a volte, a un osservatore ignaro. Forse alcune informazioni basilari possono pertanto aiutare a superare un certo sgomento iniziale. Ecco quindi dieci indizi per capire come stanno le cose.

1: frugalità

Il concetto di frugalità è profondamente radicato nelle coscienze degli olandesi. Ma lo è ancora di più nel caso degli anziani: più invecchiano, più diventano frugali. E come dargliene colpa? In fondo, hanno fatto la Guerra e sono stati cresciuti nella stupida convinzione che soltanto l’aldilà sia il regno dell’abbondanza.

2: i biscottini

Questo caso estremo di «braccino corto» si manifesta soprattutto nella nostra cultura del «biscottino». Nelle altre nazioni esiste un’infinita varietà di torte, meravigliose, ricche… Ma gli olandesi preferiscono un biscottino allo zenzero, perfino un biscotto secco da mangiare bevendo un caffè o un tè. Un biscotto magari è rettangolare, l’altro rotondo: ma entrambi sono asciuttissimi e durissimi. Durante occasioni più festive, ci concediamo addirittura un pasticcino formato da due cialde con una glassa rosa brillante e della crema in mezzo. Il primo dell’anno, però, mangiamo frittelle di mele: fettine di mela avvolte in un’unta pastella fritta. Buon anno!

3: la cura degli anziani

Anche se viviamo in uno dei paesi più ricchi del mondo, la cura degli anziani non è granché progredita. Non c’è molta voglia di coccolarli, i vecchietti, dopo che hanno vissuto una vita di fatica e sofferenza. Anzi, le spese a favore degli anziani sono sempre le prime a essere tagliate. Tanto i politici sanno che gli anziani non saranno certo i primi a mettersi in fila con cartelli di protesta e a fare barricate.

4: i partiti dei pensionati

Nel tentativo di dar voce alle esigenze degli anziani, in Olanda sono nati alcuni partiti appositi (per darvi un contesto, in Olanda ci sono circa venti partiti in Parlamento, incluso uno animalista). Questi vari partiti dei pensionati trascorrono la maggioranza del tempo a litigare fra di loro e a dichiarare incessantemente che «si stava meglio quando si stava peggio».

5: i mezzi di trasporto

Il buon vecchio bastone da passeggio è praticamente sparito dalle nostre strade, sostituito da diverse soluzioni, più moderne.

  1. Il deambulatore: una specie di carrello a rotelle, spinto a mano, progettato per impedire agli anziani di cadere inaspettatamente. Si può utilizzare anche a mo’ di sedia. C’è però un importante dettaglio da ricordare: bisogna ricordarsi di mettere il freno. Ha un’altra importante caratteristica: un cestello sul davanti. Ideale, per esempio, per trasportare sacchetti di biscotti.
  2. Lo scooter mobile: è una sedia a rotelle elettrica. Si muove a due velocità: coniglio e lumaca. Coniglio è sostanzialmente il doppio di lumaca. L’età a volte può condizionare negativamente la nostra capacità di guidare. Queste specie di scooter sono famigerate soprattutto perché trasformano le corsie dei supermercati in luoghi pericolosi per la sicurezza.
  3. Il Canta: una microcar, che sfortunatamente non richiede una patente per essere guidata. Il Canta non è utile soltanto per i vecchi, ma anche per le persone con disabilità fisiche. La disabilità fisica più comune consiste nel dover trasportare un sovrappeso di chili e chili, per via di un eccesso di grasso corporeo. Un trasporto che questi soggetti preferiscono fare con l’ausilio di un motore elettrico e con una struttura che li protegga dagli elementi atmosferici.

6: il clima

La temperatura ideale di conservazione dell’anziano medio è attorno ai 23 gradi centigradi. All’interno degli edifici è piuttosto semplice mantenere questa temperatura, ma all’esterno il clima olandese presenta una miriade di problemi. In media, ci sono circa dodici giorni all’anno di cui un anziano proprio non si può lamentare. Per tutti i restanti giorni o fa troppo freddo o troppo caldo, troppo umido, troppo ventoso o una combinazione dei precedenti fattori. Il clima fornisce anche l’argomento di conversazione prediletto durante il caffè del mattino. Per inciso: questo non vale solo per gli anziani, ma anche per tutto il resto della popolazione olandese.

7: programmazione

Nonostante il fatto che gli anziani nelle case di riposo abbiano a ben vedere tutto il tempo del mondo, le loro giornate sono sempre programmate in modo precisissimo. Il caffè dev’essere versato esattamente alle 10.30 e preferibilmente non alle 10.33. Anche il pranzo e la merenda hanno degli orari precisi. Per la maggioranza degli olandesi, la cena scatta esattamente alle 17.45, e infatti li trovi pronti all’attacco, seduti a tavola, forchetta e coltello in mano. Patate, verdure, sugo e carne, pesce di venerdì. Non amiamo granché le sorprese.

8: Amsterdam-North

La casa di riposo è situata in un quartiere postbellico alla periferia di Amsterdam-North. Quando è stato costruito, negli anni Settanta del secolo scorso, non c’era molta attenzione al concetto di design architettonico. Come risultato, abbiamo dei condomini anonimi, tutti uguali. Anche il nostro condominio è ben poco eccitante. Comunque, grazie al cielo, il panorama esterno è piacevole, non hanno scempiato la natura: alberi, prati e parchi abbondano. Per quanto mi ricordo, gli abitanti di Amsterdam-North si riferiscono al centro della città di Amsterdam come «la città», essendo separata da un corso d’acqua. È palese che il nord è molto, molto diverso dalla città.

9: gli interni

Gli olandesi sono dei collezionisti nati. Inoltre, a causa della nostra indole frugale, non ci piace buttar via le cose. Non si sa mai quando qualcosa potrebbe tornarti utile. Per la maggioranza degli olandesi, l’incubo peggiore è aver improvvisamente bisogno di qualcosa che hai gettato nell’immondizia la sera prima. Siccome l’età media, nelle case di riposo, è molto alta, i residenti hanno anche avuto un sacco di tempo per accumulare roba, il che porta ad avere stanze in cui ci si deve muovere con estrema cautela per non essere sepolti vivi da un crollo improvviso.

10: le vacanze olandesi

Oltre alle vacanze cristiane più comuni, come Natale e Capodanno, festeggiamo anche il giorno di San Nicola e il giorno del Re. San Nicola è praticamente Babbo Natale, su un cavallo, vestito come un vescovo. La somiglianza maggiore tra i due sta nel fatto che entrambi fanno doni ai bambini. Il suo assistente si chiama Pietro il Nero, cosa che negli anni recenti ha suscitato qualche controversia, perché è stupido e nero. Allo scopo di compensare, adesso abbiamo anche un Pietro blu e stupido e un Pietro bianco e stupido. Il giorno del Re invece festeggiamo la nascita del re. In quella ricorrenza, tutti indossano assurdi costumi arancioni e metà della popolazione olandese cerca di vendere qualcosa all’altra metà. In più, per massimizzare il divertimento, si mangia un sacco e si beve un sacco.

(Bonus) il calendario dei compleanni

Quando ti trovi con le mutande alle caviglie, o con la gonna tirata su, e sei seduto sul water in una tipica casa olandese, noterai di fronte a te un calendario dei compleanni, di solito ad altezza sguardo. Su di esso, vedrai contrassegnate le date dei compleanni dei membri della famiglia e degli amici, suddivisi ordinatamente per mese. Se hai la benedizione di un intestino regolare, ti permetterà anche di ricordarti di fare una telefonata o mandare un biglietto d’auguri (un’altra bella tradizione olandese). Quando sono ospiti in casa d’altri, gli olandesi vanno di frequente in bagno per controllare che la data del loro compleanno sia segnata correttamente, e provvedono senza esitazioni a segnare il loro nome se per qualche misteriosa ragione fosse stato omesso. Nella privacy del bagno, è una cosa che si può fare senza essere disturbati. Naturalmente, bisogna sempre ricordarsi di portare una penna in bagno.

Arriva finalmente anche in Italia, Piccoli esperimenti di felicità (Longanesi) di Hendrik Groen, un caso letterario internazionale, per 11 settimane nelle classifiche olandesi e in uscita in 20 paesi. Hendrik ha ottantatré anni e un quarto, che sono più di trentamila giorni. Ottantatré primavere senza la certezza di vedere la prossima, o che ne valga la pena. Hendrik è il tipo d’uomo che fa conti del genere ogni giorno, anche perché nella sua casa di riposo c’è poco altro da fare. La vita trascorre placida, fin troppo: due chiacchiere con l’amico Evert; la curiosità per i nuovi arrivati e la sopportazione della severissima direttrice, probabilmente nipote di un ex gerarca nazista. Hendrik ha sempre fatto buon viso a cattivo gioco, ma ora si chiede se davvero ne sia sempre valsa la pena e soprattutto se vale la pena di continuare così. E siccome nella vita bisogna avere dei progetti, o perlomeno fare degli esperimenti, Hendrik decide due cose. La prima: farsi dare dal suo medico la pillola della dolce morte. La seconda: prima di prenderla, concedersi un anno, e in quell’anno fondare un club. Nasce così il Club dei vecchi ma mica morti, con regole di ammissione rigidissime per partecipare alle varie attività, tra cui: l’ingresso a un casinò, un workshop di cucina, un corso di tai chi… In quest’anno di vita succederanno tante cose, ci saranno tante scoperte, tante perdite e molti piccoli esperimenti di felicità… E alla fine si vedrà chi l’avrà vinta: la pillola o una nuova primavera da attendere. Hendrik Groen, olandese, ha pubblicato il suo romanzo sul sito di Torpedo Magazine ed è stato notato dalla casa editrice Meulenhoff che ne ha subito acquistato i diritti.

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