“La chimica della bellezza” è una commedia sul mondo della ricerca scientifica internazionale, che prende avvio da una piccola università di provincia, quando due professori partono per recarsi a un misterioso convegno a Locarno…

La chimica della bellezza (Feltrinelli), nuovo romanzo di Piersandro Pallavicini, scrittore e ricercatore di nanochimica inorganica all’Università di Pavia, classe 1962, è una commedia sulla chimica, e allo stesso tempo una riflessione sul senso della vita per uno scienziato.

piersandro pallavicini

Piersandro Pallavicini inizia il suo racconto in una sera stellata di ottobre. Massimo Galbiati, un professore di chimica di una tranquilla università di provincia, e Virginio de Raitner, suo inossidabile ex collega ultracentenario, corrono verso la Svizzera a bordo di una Jaguar coupé, sulle sponde selvagge del lago Maggiore, in compagnia di un bassotto fonofobico e mordace. Non è che si conoscano molto. De Raitner mantiene uno studio in Dipartimento nonostante sia da trent’anni in pensione, ha pure un suo laboratorio, Il Laboratorio Chiuso, in cui nessuno osa mettere il naso, e i docenti e i tecnici si prostrano ai suoi piedi. Massimo invece è solitario, orgoglioso, non lecca i piedi a nessuno, tantomeno al vecchio professore, ed è stato uno dei migliori scienziati italiani nel campo della chimica che era d’avanguardia fino a dieci anni fa. Ma de Raitner lo ha convocato a sorpresa per farsi accompagnare a Locarno, verso un convegno avvolto nella discrezione e nel riserbo più assoluto: e tu vuoi non andare? Vuoi non suscitare l’invidia feroce di tutto il Dipartimento, che brama anche solo di far da autista al vecchio professore sulla sua magnifica E-Type?

Poi, quando arrivano a Locarno e il congresso inizia davvero, Massimo scopre che è strapieno di premi Nobel e che gli speaker sono gli scienziati di grido di quella sua stessa amata chimica ormai non più d’avanguardia. Una chimica sospinta da una scienza che sta scomparendo, quella della ricerca pura guidata dalla bellezza della conoscenza, dalla meraviglia della scoperta, dall’eleganza delle molecole pensate e delle soluzioni trovate per prepararle. E l’ultracentenario che c’entra? Ma è l’ospite d’onore! Applaudito, riverito da tutti, con la conferenza più importante del convegno locarnese.

I privilegi e l’immenso potere di de Raitner, il perché dei Nobel riuniti in segreto, la ragione della chiamata di Massimo a fargli da accompagnatore: Piersandro Pallavicini lascia tutto avvolto nel mistero. Fino a che ecco arrivare le risposte, sulle dolci acque del lago, nella sontuosa eleganza di Locarno e Ascona, in bilico tra la Grande Storia della chimica del Novecento e un’amicizia che nasce tra il professore che ha cinquant’anni e quello che ha più di un secolo. Molte risate, qualche lacrima, figlie che fanno tenerezza e bassotti che si intrufolano su per i pantaloni.

La bellezza cura. La bellezza lenisce il dolore, distende gli animi, allontana la paura della morte. E la bellezza non è solo un tramonto sul mare, un sorriso sul volto di vostra figlia, un quadro di David Hockney o un film di Fellini. La bellezza è anche una sintesi inimmaginabile progettata da un genio e realizzata nel suo laboratorio. Piersandro Pallavicini attraverso questo romanzo racconta il senso della bellezza e la bellezza della ricerca scientifica.

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