“Con l’avvento della ‘biblioteca’ la gente ha ricominciato a parlarsi, e a scambiarsi libri”. La storia (dall’Australia) del capostazione Kerry Carr (nella foto), che ha creato una sorta di vera e propria biblioteca, permettendo ai pendolari di stringere rapporti e dimenticare (per un po’) la “dipendenza” da smartphone – #luoghideilibrinelmondo

Forse sarebbe una soluzione da adottare anche in Italia, quella che arriva dall’Australia, e per la precisione dalla stazione di Wacol, a Brisbane, nel Queensland; lo si vede tutti i giorni anche nelle nostre città che i pendolari, quando sono in attesa dei treni, non staccano un attimo lo sguardo dai loro smartphone, e sono totalmente immersi nei loro mondi digitali.

Kerry Carr, capostazione di Wacol, ha deciso di istallare una piccola biblioteca per cercare di far rinascere i rapporti e la conversazione tra le persone in attesa dei treni, accrescendo il senso di comunità: “C’è stato un caso – come riporta il sito yahoo.com nella sezione Australia – prima che nascesse la biblioteca, dove un uomo mi chiese se poteva affittare un telefono cellulare; mi disse che si sentiva fuori posto senza, osservando tutti gli altri guardare i loro schermi. Con l’avvento della biblioteca, invece, la gente ha ricominciato a parlarsi”.

L’idea è nata dopo che il personale ferroviario ha notato un signore abbandonare i libri su una panchina della stazione ferroviaria per due giorni di fila; “Abbiamo pensato che fosse più di una coincidenza e abbiamo riflettuto su quanto sarebbe stato bello se avessimo predisposto uno spazio di lettura per le persone”, ha osservato il capostazione Carr.

Attiva dal mese di gennaio 2015, la biblioteca, in soli tre mesi, è cresciuta fino a ospitare 100 titoli. Il meccanismo di funzionamento è molto semplice, simile a quello del BookCrossing: c’è un cartello dove si invita la comunità a prendere, donare, e sostituire un libro. I libri sono offerti dai pendolari e dalle organizzazioni di beneficenza locali con i lettori che lasciano un libro ogni volta che ne prendono un’altro.”I libri sono sempre stati riconsegnati, salvo rarissimi casi, ma è umano dimenticarsi le cose”.

L’idea sembra funzionare, si è sviluppato un senso di comunità intorno alla stazione: “Ci sono un paio di signore che vengono di domenica e ci consigliano i libri da leggere; mi piace essere coinvolta dalla gente e imparare qualcosa su di loro: credo davvero che anche le altre stazioni debbano dar vita a questo progetto”, ha commentato Kerry Carr.

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