Quali sono personaggi maschili più negativi raffigurati nei romanzi? Dai classici alle nuove uscite, eccone una selezione: da Rochester in “Jane Eyre” a Patrick Bateman in “American Pshyco”, passando per il consorte di Yeong-hye, la protagonista de “La vegetariana” di Han Kang

I personaggi maschili riempiono le pagine dei libri, così come il grande schermo, ma non sono tutti uguali e non tutti sono dei personaggi positivi, ovviamente. Dai classici, fino ai giorni nostri, nella letteratura non mancano infatti uomini che rappresentano cattivi esempi.

Ecco allora che, con l’aiuto di Bustle, abbiamo creato un catalogo di alcuni dei peggiori personaggi maschili che si trovano nei romanzi e nei loro adattamenti cinematografici (la lista potrebbe proseguire ancora a lungo…).

peggiori personaggi maschili

L’amore impossibile con scheletro nell’armadio

Sembra il principe azzurro, bello e irraggiungibile. Ma anche non troppo bello, come nel caso di Rochester in Jane Eyre. Per lui si farebbe di tutto, peccato che abbia una moglie con dei problemi mentali rinchiusa in soffitta. Allo stesso gruppo appartiene Edward Cullen, il tenebroso di Twilight che nasconde un segreto: è un vampiro di qualche centinaio di anni, nonostante l’aspetto da adolescente.

Il “disturbato”

Violento, umorale, inquietante: come Heathcliff in Cime Tempestose, ma anche Patrick Bateman in American Pshyco di Bret Easton Ellis. Uomini fragili, che nascondono le loro paure con la violenza che scaricano su chi li circonda. Il primo manipola l’amata Cathy e poi costringe il proprio figlio a sposare la figlia della sua defunta amante. Il secondo violenta e uccide le sue vittime, per poi cibarsene.

Il cattivo marito

Nonostante abbia già tutto, aspira ad altro, come Tom Buchanan ne Il grande Gatsby. La bellissima moglie, la casa lussuosa, il passato glorioso non sono sufficienti: e così si trova un’amante dozzinale e spreca denaro e tempo in festini negli hotel di New York. O il consorte di Yeong-hye, la protagonista de La vegetariana di Han Kang, che non fa altro che soffocare la moglie e spingerla alla ribellione estrema: l’annullamento del proprio corpo.

Il “Manipolatore”

Amleto, nonostante la sua difficile storia, avrebbe potuto fare a meno di prendersi gioco di Ofelia. Perché, diciamoci la verità, è colpevole anche lui della morte drammatica della donna. Come se questo non fosse già l’esempio di un personaggio maschile non positivo, ecco che due nuovi libri ci raccontano di uomini ben più spregevoli. Ne Le ragazze di Emma Cline, tutti, da Russel, il santone manipolatore, fino al vecchio musicista non fanno altro che approfittarsi e sfruttare la giovinezza e l’innocenza delle donne che li circondano.

E poi Lolita…

Di mezz’età, poco attraente, con fisime e paturnie, complessi e idiosincrasie si impossessa letteralmente di una giovanissima donna: succede in Room, da cui è stato recentemente tratto un film discusso. Ma soprattutto accade in un capolavoro, Lolita, in cui l’autore, Nabokov, dimostra tutta la sua bravura facendoci empatizzare con Humbert Humbert.

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