Tutti (o quasi…) abbiamo un libro nel cassetto. Ma quanti di noi riescono a trasformare quei pensieri sognanti in un vero e proprio libro? Su ilLibraio.it l’intervento dell’autore de “La repubblica degli innovatori”

È partendo da questa domanda che voglio condividere con voi alcune regole, semplici, che possono diventare metodi guida per costruire una carriera da scrittore. Così come oggi tanti giovani, e non solo, anziché cercare lavoro si buttano nel mondo delle imprese aprendo la loro startup e auto-creando il proprio lavoro, è altrettanto possibile tuffarsi nel mondo della scrittura pianificando una carriera da scrittore.

Andiamo per ordine.
Cosa fa uno startupper?
1. Ha un’idea;
2. si confronta con altre persone creando un team;
3. elabora l’idea facendola diventare progetto;
4. lavora sul progetto trasformandolo in prototipo;
5. presenta il prototipo, evidenziandone il modello di business, a potenziali investitori.

Ecco, lo stesso può fare un aspirante scrittore. Proviamo a trasformare i passaggi dello startupper in punti di sviluppo per un potenziale scrittore, che in comune con lo startupper ha voglia, determinazione e talento, ma anche inesperienza, paura, non conoscenza del settore.
Cosa deve fare, allora, l’aspirante scrittore?
1. Definire un proprio posizionamento di carriera;
2. confrontarsi con potenziali lettori e altri scrittori;
3. elaborare l’idea per il primo libro;
4. scrivere, scrivere, scrivere;
5. presentare il libro a potenziali editori o direttamente al mercato.

Vediamo i punti uno alla volta.
Definire un proprio posizionamento di carriera significa decidere in primis il posizionamento letterario (narrativa, saggistica, varia, ecc.) e poi il proprio genere (attualità, fantasy, cucina…). Si deve cioè, analizzando le caratteristiche, gli interessi e le competenze che ognuno di noi ha, decidere che tipo di scrittore vogliamo essere, consci del fatto che il mercato attuale, per com’è costruito, necessita di una immediata riconoscibilità di ogni scrittore.

Confrontarsi con potenziali lettori e altri scrittori è fondamentale perché, da soli, non si vince mai. Partecipate a incontri pubblici, dibattiti, iscrivetevi a gruppi Facebook o a community letterarie: mettete in gioco le vostre idee, non abbiate paura di esporvi e di ascoltare, riflettete sui consigli ma abbiate il coraggio di non ascoltarli se non ci credete davvero: un vero scrittore è, comunque, sempre se stesso.

Elaborare l’idea per il primo libro vi sembrerà la cosa più facile, in fondo è da lì che nasce la vostra decisione di diventare uno scrittore. Ma dovete essere precisi. Sinossi, personaggi, luoghi, capitoli… non scrivete e basta, prima di scrivere date uno schema al libro, anche in questo caso apritevi al confronto, cercate di essere comprensibili e immaginate che il libro sia finito. In dieci righe o in due minuti provate a raccontarlo a qualche amico. E solo quando ne conquisterete un buon numero, iniziate davvero a scrivere.

Finalmente… avete tra le mani – o meglio sullo schermo – il vostro primo capolavoro! Spedirlo a un editore, cercare qualche contatto dal vivo o in rete, oppure autopubblicarlo? Il mio primo libro, era il 13 dicembre 2006, è uscito sul web, gratuito, in un’epoca in cui il self publishing nemmeno ancora esisteva. Certo, oggi è inflazionato, ma può essere un buon modo per farsi conoscere e costruire un rapporto con il pubblico, detto che in quel caso dovrete impegnarvi anche nelle attività di comunicazione e marketing. Non vi consiglio né questa strada, né quella della ricerca dell’editore, vi suggerisco di rifletterci e provare quella che ritenete più vostra. Con un’ultima nota: il vero startupper parte dal suo Paese per conquistare il mondo, pensa cioè dall’inizio a un’azienda globale. E se, allora, il vostro primo libro fosse scritto in inglese e lanciato – in quel caso sì con il self publishing – sul mercato americano? Gli italiani che conquistano il mondo tornano sempre da vincitori in patria.

La repubblica degli innovatori

L’autore di quest’intervento, Alessandro Rimassa (@Rimassasonoio), è in libreria per Vallardi con La repubblica degli innovatori – 85 storie di startup, 16 settori in cui fare impresa, 105 consigli da mettere in pratica

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