È in corso il Festivaletteratura, che festeggia vent’anni. Su ilLibraio.it il racconto di chi, a Mantova, lavora per il successo di una delle più amate (e imitate) manifestazioni letterarie: dall’organizzazione alla redazione di testi, passando per i negozianti (librai compresi) di una città che per una settimana all’anno è invasa da autori e lettori – Le immagini

Un gioiello rinascimentale che per cinque giorni a settembre ogni anno è invaso da libri, scrittori e tantissimi lettori-visitatori provenienti da tutta Italia. Stiamo parlando di Mantova, quest’anno anche Capitale della cultura italiana,  e del Festivaletteratura,  che proprio nel 2016 celebra i suoi vent’anni.

Festivaletteratura di Mantova

Fila alla biglietteria di Festivaletteratura 2016

Le centinaia di eventi, di cui alcuni a pagamento, che si susseguono durante i 5 giorni di Festival si svolgono nei palazzi, nelle piazze e nelle chiese di Mantova. Per le strade della città ci sono folle mai viste durante i restanti 360 giorni dell’anno e le biciclette sfrecciano per le strade di pavé. Sotto i portici si vedono scrittori di fama mondiale che passeggiano tra un evento e una presentazione. Il programma Fahrenheit di Radio 3 si trasferisce a Mantova per i giorni del Festival e trasmette da sotto un tendone, dove vengono intervistati molti autori. Diventando così un evento aperto al pubblico, che può sedersi e seguire in diretta i presentatori Lipperini e Sinibaldi.

Festivaletteratura di Mantova

La diretta di Fahrenheit

Dalla mattina alla sera si susseguono gli appuntamenti, pensati per ogni tipo di pubblico: tanti gli incontri per bambini e ragazzi, numerosi anche gli autori stranieri che prendono parte alla kermesse. Quest’anno, poi, in onore del ventennale del Festival, inaugurato nel 1997, è stato dedicato ampio spazio a una serie di incontri dal titolo Il libro dei miei vent’anni, in cui autori italiani e stranieri parlano del volume che li ha accompagnati nel delicato passaggio tra adolescenza ed età adulta.

Festivaletteratura di Mantova

“Il libro dei miei vent’anni” con Beatrice Masini

Ventennale, quello di Festivaletteratura, che in pochi si aspettavano: “Molti ci davano due anni di vita nel 1997”, ci ha raccontato Gianni Tonelli, tesoriere del Festival e tra i soci fondatori dell’evento con Laura Baccaglioni, Carla Bernini, Annarosa Buttarelli, Francesco Caprini, Marzia Corraini, Luca Nicolini e Paolo Polettini. “Quest’edizione corona vent’anni di sacrifici realizzati grazie al supporto di una segreteria qualificata di cui siamo molto orgogliosi e di oltre 700 ragazzi che sono qui come volontari e che coprono oltre 400 eventi in giro per la città”, continua Tonelli.

Volontari che sono il fulcro del Festival e che si occupano di tantissime mansioni, dall’accoglienza degli autori e degli ospiti, fino alla biglietteria e alla redazione del bollettino web. “Una bellissima esperienza”, ci racconta Giulia Cuter, volontaria da ormai 5 anni nella redazione di testi. “Di sicuro è un’esperienza che vorrei fare ancora l’anno prossimo e se continuo a tornare è proprio perché si crea un bel clima di lavoro di squadra, ci si sente davvero parte del festival”.

Festivaletteratura di Mantova

Una giovane volontaria

Fare i volontari non è l’unico modo in cui il Festival coinvolge i giovani: da qualche anno, infatti, è organizzata una serie di eventi dal titolo Meglio di un romanzo, aperti a giovani dai 15 ai 30 anni con un progetto di giornalismo narrativo. Durante i momenti dedicati, gli aspiranti giornalisti presentano i loro progetti a una giuria composta da giornalisti e scrittori che lavorano per la carta e il web. Da quest’anno, inoltre, il progetto più meritevole, riceverà anche un piccolo rimborso del budget necessario per la realizzazione.

“Confrontarsi con una giuria di giornalisti di sicuro è molto stimolante e i loro consigli sono molto preziosi: quando si inizia un progetto è difficile capire da soli i suoi punti deboli”, ci spiega Maria Luisa Greco, tra i partecipanti del contest con un reportage sul calcio popolare come mezzo per l’integrazione.

Un evento culturale, il Festivaletteratura, ma anche un ulteriore alleato al turismo in una città che custodisce alcuni dei monumenti e dei palazzi più rappresentativi del Rinascimento italiano. “Di sicuro, il successo del Festival dimostra che la cultura ha un futuro”, ha spiegato il tesoriere Gianni Tonelli, aggiungendo: “A noi serve avere turismo e il Festival è anche una realtà economica vincente, che da anni porta benefici a tutta la città”.

Festivaletteratura di Mantova

Paolo di Paolo sul tema della scelta

Città che pullula di visitatori e ospiti che pernottano negli hotel, mangiano nei tanti bar e ristoranti e fanno qualche acquisto nei negozi del centro. Oltre che nelle librerie, in cui sostano anche alcuni autori per firmare le copie del loro ultimo libro. “Ogni anno da noi si fermano tanti ospiti”, ci raccontano Leonardo e Tatiana, librai della Feltrinelli di via Roma, che oltre a molti firmacopie ospita anche alcune interviste agli autori. “Il Festival aiuta i commercianti di Mantova: di sicuro sono giornate impegnative, ma danno i loro frutti”.

Vent’anni di una città che per qualche giorno, ogni anno, si dedica interamente ai suoi ospiti, che affollano le piazze, ma anche le panetterie, in cerca della sbrisolona. E un Festival che, a detta del suo tesoriere, è “orgoglioso di pagare tutti i conti”. Non mancano però i cittadini non troppo entusiasti dell’affollamento sotto i portici del centro città: basta farsi una passeggiata per ascoltare i borbottii di chi trova “esagerato” il numero di visitatori che si riversano a Mantova nei giorni del Festival.

Che sia l’avverarsi del sogno umanistico, oppure una vetrina -egregiamente allestita, sia chiaro- di una città che si gioca quasi tutto in “quella settimana” di settembre, non è ben chiaro. Però ci sarà pure una ragione se, dopo vent’anni, c’è ancora chi affronta lunghi viaggi in treno o in auto per raggiungere la città e c’è persino chi decide di offrire con entusiasmo lavoro volontario (e quindi non retribuito)…

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