Un romanzo di formazione da non perdere, quello di Alessio Torino: Tina, 8 anni, è in vacanza con la madre e la sorella. L’estate rappresenterà per lei un passaggio, tragico e felice insieme, dall’infanzia verso l’età adulta

Parliamo di romanzi di formazione. Tina (Minimum Fax) di Alessio Torino, scrittore di Urbino classe ’75 (che aveva trattato il tema dell’adolescenza coi suoi riti di passaggio estivi, in Tetano), appartiene a questo genere. Con la cornice dell’estate, della vacanze e del mare di Pantelleria, Torino racconta il più classico dei riti di passaggio: il momento lancinante in cui abbandoniamo l’infanzia, ci incamminiamo verso l’età adulta e ci rendiamo conto di aver perso irreparabilmente qualcosa.

 romanzi di formazione

Tina, una ragazzina di otto anni che tutti scambiano per un maschio, arriva a Pantelleria con sua madre e sua sorella Bea. Sembrerebbe una normale vacanza estiva, ma le cose non stanno così. Pochi mesi prima, il padre di Tina ha lasciato la moglie per correre dietro a un’amante molto più giovane di lui. Tina e Bea, nei cui pensieri il padre assente è onnipresente, vedono alternarsi sul viso della loro mamma lo sconforto, l’ottimismo, la disperazione, ma alla loro età, sul finire dell’infanzia, anche un dramma come la fine dell’unità familiare può assumere i contorni dell’avventura estiva.

A complicare le cose la presenza sull’isola di personaggi strani: una campionessa di nuoto francese che affascina Tina, il suo fidanzato che colpisce al cuore Bea, un uomo alla deriva (Charles, l’unico ad accorgersi subito che Tina non è un maschio) che attira più del dovuto la madre. L’estate, stagione da sempre legata in modo speciale all’infanzia e all’adolescenza, va avanti, ma prima che sia finita l’impatto sempre rimandato con il dolore, che è anche conoscenza e cambiamento, si farà sentire.

La scrittura di Alessio Torino procede, nelle parole di Goffredo Fofi su Internazionale “per piccoli tocchi narrativi, senza commenti o digressioni”, anche se il narratore è in terza persona, il punto di vista adottato è quello di Tina, così che “il lettore si ritrova in un mondo di cui, azione dopo azione, scopre insieme a Tina le trame e il non detto” e può seguirla nel suo percorso, che come spesso accade nei romanzi di formazione, la porterà a crescere, ma anche a dover abbandonare una parte di sé.

 

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